L’ex amministratore della linea regionale ha presentato una relazione in cui indica la strada da seguire. Non manca la polemica

Nuovo contratto di servizio con Trenitalia

PERUGIA Non una nuova stazione di alta velocità fuori dall’Umbria ma fare entrare i Freccia nel Cuore Verde.Senza sopprimere anzi moltiplicando l’offerta attuale. È la proposta dettagliata che lancia Vannio Brozzi, ex amministratore di Fcu e consigliere regionale Pd, con numeri alla mano. Una alternativa alla Medietruria – in cui tempi di realizzazione non sono prevedibili – che permetterebbe l’attraversamento dell’alta velocità tra Perugia e Terni. In pochi mesi. “A tutti coloro che pensano che i Frecciarossa attraverso l’Umbria, da Orte ad Arezzo, siano un lusso o uno spreco – spiega Brozzi in un corposo documento presentato nei giorni scorsi un in convegno a Bastia Umbra-consiglio di leggere attentamente le seguenti considerazioni.Vedranno che la cosiddetta alta velocità di rete sta praticamente soppiantando i collegamenti Intercity e che tutte le provincie italiane sono raggiunte da Frecciarossa che attraverso le linee storiche la congiungono con l’alta velocità principale, con diverse corse giornaliere”. Nessun capoluogo di provincia raggiunge il tronco principale di “av” attraverso collegamenti ordinari posti in località baricentriche. “La cosa è così evidente – attacca Brozzi -che si deve sospettare che la giunta Tesei e suoi consiglieri e assessori non abbiano mai usato il treno per muoversi dalla Regione, nemmeno quando non erano sprovvisti di auto ed autista e che il treno sia solo sinonimo di ‘auto propria e di stazione’. Talché la frase ‘aumentare il servizio di trasporto con treni’ suoni al loro orecchio come ‘aumentare il numero delle stazioni’”.Nel 2023 operano su diverse direttrici sia all’interno che al di fuori dei corridoi ad alta velocità alcuni estendono la loro corsa da Milano, Brescia e Bergamo fino a Caserta, Benevento Foggia Bari Lecce e da Salerno fino a Reggio Calabria, Sibari o Taranto con estensione da Venezia verso Udine e Trieste.“Sulla base di queste considerazioni – spiega l’ex consigliere – bisognerebbe impostare il nuovo contratto con Trenitalia su ipotesi completamente nuove. Sostituendo alcuni treni regionali e Intercity (es: Roma-Firenze) con materiale Frecciargento o Frecciarossa che possono accedere alla direttissima e quindi istituire almeno 3 coppie di Frecciarossa Roma-Milano e ritorno. La prima che sarebbe anche la più facile da realizzare: sostituire l’Intercity Tacito 580 con un Frecciarossa che parta da Roma e arrivi a Milano riducendo il tempo di percorrenza complessivo di 2 ore e venti e collegando Terni con Perugia in un’ora. Si parla molto di servizi di metropolitana di superficie in particolare sulla Foligno-Terontola; ma se non si fa il raddoppio questa è una dichiarazione velleitaria, perché un servizio metropolitano si può chiamare tale solo se può esserci un treno con una frequenza di almeno 20 minuti ed oggi con l’attuale infrastruttura tutto ciò non è realizzabile. Mi sembra che nel quadro istituzionale odierno non si prenda atto degli enormi cambiamenti sociali e di mobilità che anche la società umbra ha subito; oggi, per le brevi tratte, il treno viene quasi del tutto non utilizzato. Cosa ancora più grave ed evidente inerente i trasporti ferroviari – che sono di esclusiva competenza regionale e che vengono svolti con un contratto di servizio con Trenitalia – è che sono più di venti anni che gli orari ferroviari umbri sono sempre gli stessi. Se non addirittura peggiorati nell’allungamento dei tempi di percorrenza sia nelle frequentazioni.Secondo Brozzi va “ridisegnato tutto il contratto di servizio che regola i rapporti tra Regione e Trenitalia, in una logica che molte Regioni hanno già adottato perché abbiamo una forte esigenza di migliorare riducendo i tempi di percorrenza i collegamenti a Nord e a Sud dell’Umbria”.
Prendendo atto che “se non attiviamo politiche positive e attive, fra poco i collegamenti per Roma rischiano di peggiorare ulteriormente, tenuto conto che la tratta della direttissima Orte-Roma Termini è già arrivata a saturazione”. E quindi i treni regionali che collegano l’Umbria con Roma rischiano di non essere più immessi nella direttissima con aggravio di tempo di circa 20 minuti. Questo problema – si evidenzia nella relazione – già si è verificato nel tratto Nord: “anche i famigerati treni regionali veloci per Firenze utilizzano la linea direttissima solo parzialmente o da Arezzo a Montevarchi, o da Figline a Firenze;ma le altre tratte percorrono la vecchia linea. E questi treni vengono tutti pagati a circa 12 euro a km/treno dalla Regione Umbria. Ma svolgono servizi determinanti o per la Regione Toscana nella tratta nord da Terontola a Firenze o dalla Regione Lazio i cui treni in partenza sono sempre stracolmi
da Orte”. Senza considerare che ormai da tempo i treni regionali provenienti dall’Umbria sono destinati ad arrivare sui binari 1 e 2 Est distanti da Via Marsala per oltre 1 km. “In sostanza gli umbri nel mentre giustamente permesso la realizzazione sul territorio della linea direttissima (per circa 100 km), di fatto ne beneficiano solo per un numero di treni molto limitato”, conclude Brozzi.
Ale.Ant.

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