Organizzata dall’Uvisp in collaborazione con la Croce rossa italiana. Un camion di aiuti
Consegnati 70 quintali di materiale di prima necessità
BASTIA UMBRA – E’ pienamente riuscita la missione di solidarietà in Bielorussia, promossa dall’Uvisp (Unione volontariato internazionale per lo sviluppo e la pace) in collaborazione con la Croce Rossa italiana, sezione di Bastia Umbra. Hanno fatto ritorno a casa i volontari delle due associazioni bastiole che hanno consegnato in Bielorussia, tramite un camion messo a disposizione dal comitato Croce Rossa di Foligno, ben 70 quintali di materiale di prima necessità: abbigliamento, generi alimentari, materiale sanitario. Materiale umanitario che è stato donato direttamente a varie strutture che operano a Gomel: l’istituto internat 3, la Croce rossa bielorussa e l’istituto di suore Maria Teresa di Calcutta. Oltre al materiale, è stata consegnata anche una cospicua somma che verrà utilizzata per completare la ristrutturazione di 40 bagni nell’istituto internat 3 di Gomel. La delegazione partita da Bastia Umbra per questa missione di solidarietà internazionale era composta da nove persone: sette volontari dell’Uvisp e due della Croce Rossa. La richiesta di aiuto era partita dalla Croce Rossa di Gomel ed era stata prontamente raccolta dall’Uvisp e dalla Croce Rossa di Bastia Umbra, che si sono subito attivate per reperire il materiale gentilmente offerto da aziende locali e di altre regioni, negozi e cittadini. Molto generosa, in particolare, anche la città di Domodossola, sollecitata dall’inesauribile azione di Carlo Kapoki, un ottantenne che crede nella forza della solidarietà. Kapoki ha fatto opera di sensibilizzazione a vari livelli, coordinando poi la stessa raccolta di vestiti ed altro materiale utile. Della delegazione partita per Gomel faceva parte anche l’attuale presidente dell’Uvisp, Giovanni Susta, che ben conosce la situazione sociale in Bielorussia, venutasi a creare dopo il disastro nucleare della centrale atomica di Chernobyl, avvenuto il 26 aprile 1986. “Le vacanze terapeutiche in Italia – afferma lo stesso Susta – sono indubbiamente di grande utilità e necessarie per la salute dei ragazzi bielorussi. Occorre però fare di più. All’istituto internat 3 di Gomel vivono 280 ragazzi, dai 6 ai 18 anni, ed escono da questa struttura al diciottesimo anno di età, trovando grandi difficoltà per un inserimento produttivo nel tessuto sociale. E’ importante allora realizzare un progetto formativo che permetta l’avviamento al lavoro di questi giovani. L’Uvisp, grazie anche alla disponibilità dimostrata dal suo fondatore padre Giorgio Roussos, sta attivandosi in questa direzione”.
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