Contro ignoti Tra le ipotesi c’è anche quella di alterazione del luogo del ritrovamento

Ex calciatore De Paoli ha militato nel Bastia Umbra

PERUGIA Sulla morte di Samuele De Paoli non è stata fatta tutta la luce necessaria. Ci sarebbero gravi indizi emersi a carico di ignoti. Con i 4 dna ritrovati nell’auto del 22enne trovato cadavere in un fosso a Sant’Andrea delle Fratte, il 27 aprile 2021. Per questo la famiglia ha presentato una nuova denuncia ipotizzando tra gli altri i reati di favoreggiamento in concorso e despistaggio.L’unica indagata nella precedente inchiesta Hudson Pinheiro Reis Duarte, in arte Patrizia, a fine novembre è stata assolta in primo grado perché il fatto non costituisce reato. La trans brasiliana, accusata di omicidio preterintenzionale, aveva ammesso di aver stretto al collo il ragazzo per difendersi in una colluttazione. Il Gup Piercarlo Frabotta, all’esito del rito abbreviato, ha pronunciato ieri sentenza di assoluzione. L’avvocato della famiglia, Marinela Mecchi, nell’esposto precisa che “emergono dagli atti processuali gravi indizi, anche a carico di altre persone, quantomeno per ipotesi di favoreggiamento, se non di concorso in omicidio, oltre ad evincersi alterazioni del luogo del delitto, postume al ritrovamento”. “Alla luce di una serie di anomalie e delle foto depositate – è scritto ancora nella denuncia – a due anni dalla morte del ragazzo, si ha motivo di ritenere che vi sia stata un’alterazione dei luoghi atta a mettere in scena una ricostruzione non aderente al reale”.
Ale. Ant

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