La procura generale porta in appello la trans giudicata innocente in primo grado Per il pg Sottani, il giovane De Paoli voleva farla scendere ed è stato strangolato

di Luca Fiorucci

PERUGIA Samuele De Paoli è stato strozzato fuori dalla sua auto, è morto nel fosso dove è stato ritrovato senza vita. Lo sostiene il procuratore generale di Perugia, Sergio Sottani, che ha avanzato appello contro la sentenza di assoluzione di Hudson Pinheiro Reis Duarte, processata e assolta per l’uccisione del ventiduenne di Bastia Umbra. «D’altronde, che l’omicidio sia avvenuto fuori dall’automobile e che non ci sia stato trascinamento sembra dimostrato anche dalla posizione del corpo del ragazzo nel fosso, la cui testa è nella direzione dell’autovettura», sostiene Sottani. Secondo l’atto di impugnazione, la vittima voleva far scendere l’imputata dall’auto e per questo l’ha aggredita. «Quest’ultima ha opposto resistenza e quando il giovane è caduto nel fosso, l’imputata, invece di scappare, come avrebbe potuto, ha seguitato ad afferrare il collo del ragazzo e lo ha strozzato cagionandogli la morte, pur non voluta».Una ricostruzione che contrasta con quella che è alla base della sentenza di assoluzione. Ricostruzione secondo la quale «il rapporto sessuale, la colluttazione e la morte del giovane sono avvenuti tutti nell’abitacolo della vettura, nella posizione di guida. Il corpo del giovane sarebbe stato trascinato dall’imputata dopo il decesso, fuori dall’auto e gettato nel fosso». De Paoli venne trovato cadavere il 27 aprile 2021. Secondo la sentenza di primo grado, Pinheiro Duarte si sarebbe difeso da una aggressione, finendo per uccidere accidentalmente il 22enne.«Leggiamo, senza alcuna sorpresa, dell’appello presentato dal procuratore generale. Riservandoci di esaminare l’atto e le sue motivazioni, ribadiamo che ben 6 tra consulenti e periti hanno concordato sull’azione difensiva di Patrizia e sull’insussistenza del reato contestato, cosa che ha fatto il giudice Frabotta con motivazione convincente»: è il commento dell’avvocato Francesco Gatti, difensore di Patrizia Pinheiro che aggiunge: «Affronteremo con serenità anche l’appello, certi dell’innocenza».

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