Fuggiti in moto, si erano scontrati con un’auto. Uno aveva nascosto i soldi nel forno di casa  
   
 Dopo il colpo due hanno un incidente, il terzo sorpreso scappa in bici
 
 
 Ufficialmente erano in Umbria per lavorare come muratori nei tanti cantieri aperti in regione. Ieri, però, hanno cercato di arrotondare lo stipendio di fine mese mettendo a segno una rapina. Sfortunatamente per loro, la rapina è finita con tre arresti. È quindi finito male il colpo in banca a Bastia Umbra per tre giovani rapinatori pugliesi, due fratelli di Barletta ed il terzo di Andria.
L’operazione è stata condotta dai carabinieri del comando provinciale di Perugia, Assisi, Foligno, del nucleo operativo e del reparto volo di Pratica di Mare, intervenuto con un elicottero. Gli arrestati sono Riccardo Monterisi, di 18 anni, il fratello Eligio Damiano, di 20, e Savino Lomonte, di 23. La rapina era avvenuta l’altra mattina presso l’agenzia della Popolare di Todi, a Bastia Umbra, ed aveva fruttato un bottino di circa 16mila euro. Il colpo era stata compiuta da due giovani, armati di taglierino. Una terzo giovane era stato visto attenderli alla guida della moto di grossa cilindrata con la quale erano poi fuggiti. Appena arrivato l’allarme, una pattuglia della caserma di Bastia si è imbattuta in un incidente stradale tra una vettura guidata da una donna del posto ed una moto. La donna ha raccontato che dopo l’incidente i due giovani a bordo erano fuggiti a piedi. Per terra c’erano anche dei soldi sparsi. I carabinieri hanno capito subito che si trattava dei rapinatori che stavano cercando. E così è stato avvertito l’equipaggio dell’elicottero dell’Arma che già operava in Umbria. Poco dopo i carabinieri hanno notato un giovane che, quando li ha visti, ha rubato una bici ed è scappato. Il fugggitivo era Riccardo Monterisi, che aveva un taglierino e che alla fine ha ammesso di essere uno degli autori del colpo avvenuto poco prima. Mezz’ora dopo al pronto soccorso dell’ospedale Silvestrini si è presentato un giovane, lamentando di essere stato aggredito da un’altra persona che gli aveva rubato la moto. Una versione che ha retto ben poco. Le indagini sono proseguite alla ricerca del terzo complice, a cui i carabinieri sono risaliti, facendo ricerche tra le conoscenze dei due arrestati. Le attenzioni dei carabinieri si sono indirizzate su Savino Lomonte, muratore anche lui, domiciliato nella zona di Spello. Nel forno elettrico di casa c’era nascosta parte del bottino. Anche lui è stato arrestato.
 

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