Il presidente del consiglio comunale Tabarrini
Escono alcuni consiglieri, seduta sospesa


BASTIA UMBRA – All’indomani della seduta consiliare che ha registrato l’uscita dall’aula di diversi consiglieri, il presidente del Consiglio comunale, Andrea Tabarrini, spiega come, alla luce di quanto accaduto (e riportato nel verbale della seduta e nelle relative registrazioni audio) sia stato rispettato il regolamento consiliare e non ci sia stata, quindi, alcuna irregolarità o forzatura. “Utilizzando la motivazione legata al nuovo orario di apertura al pubblico degli uffici comunali ed all’orario di convocazione del Consiglio – spiega il presidente Tabarrini – il gruppo consiliare dei Comunisti Italiani e quello di Forza Italia hanno annunciato che avrebbero abbandonato l’aula. Non così la Margherita, il cui capogruppo, Antonello Caleri, ha giudicato strumentale la vicenda, né la capogruppo della Lista civica Aristei, che non ha annunciato la propria uscita dall’aula e non ha chiesto alcuna verifica del numero legale, che comunque sussisteva. L’ultimo intervento, che ha concluso il giro dei gruppi sulle dichiarazioni del sindaco, è stato quello del capogruppo dei Ds Moreno Marchi, il quale, vista la confusione che si stava creando, ha chiesto che la seduta venisse sospesa. Una richiesta che, in qualità di presidente dell’assemblea, ho accolto, in osservanza dell’art. 41 comma IV del Regolamento comunale, così come messo a verbale”. Spiega Tabarrini che quel punto si era ancora entro l’ora canonica dalla convocazione del Consiglio per effettuare la verifica del numero legale. “Nessuno dei consiglieri presenti – riferisce – aveva chiesto la verifica del numero legale, che comunque, in base alle dichiarazioni dei capigruppo, in quel momento sussisteva. “E’ legittimo che durante la sospensione i due consiglieri della Lista civica abbiano deciso di non rientrare in aula – sottolinea il presidente Tabarrini – ma, alla ripresa della seduta, quando è stato effettuato l’appello, la presenza del consigliere Erigo Pecci portava ad undici, con il sindaco, il numero dei presenti e quindi la seduta poteva proseguire regolarmente. Tutti i consiglieri che erano in corridoio, a quel punto, potevano decidere di rientrare in aula e lavorare per la città oppure di restare fuori”. Tabarrini tiene a precisare che dovere del presidente del Consiglio comunale è quello di far svolgere regolarmente la seduta consiliare, se è presente in aula la maggioranza dei consiglieri. In sostanza, occorrono sempre e comunque undici consiglieri. Anche il sindaco Francesco Lombardi spiega la regolarità formale di tutti i passaggi della seduta: “Il presidente non ha effettuato alcuna interpretazione unilaterale delle norme, ma si è limitato ad applicare correttamente il regolamento comunale. E quindi la seduta è potuta proseguire, consentendo ai gruppi rimasti di continuare a lavorare nell’interesse della città”. 
  
    
 
 
 
 
 
 

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