Alimentare L’imprenditore Mignini spiega ai sindacati la strategia in attesa della sentenza
Segnali positivi arrivano anche dal Molino di Bastia
PERUGIA – Sembra volgere verso il sereno la situazione della Petrini 1822 e del Molino di Bastia Umbra. La conferma arriva dall’incontro che si è svolto all’Associazione degli industriali di Perugia tra l’imprenditore Marino Mignini, nuovo amministratore delegato e presidente del cda della Petrini 1822 subentrato a Maurizio Petrini (che ha ceduto anche le sue quote della società) e i rappresentanti dei lavoratori. Al faccia a faccia era presente anche l’avvocato Negrini che per conto della famiglia Mignini segue la procedura del concordato dell’Immobiliare Alimentare Bastia (IAB). C’era attesa per questo appuntamento. Appena due settimane fa il segretario regionale della Flai-Cgil Alessandro Petruzzi aveva lanciato l’allarme della situazione facendo riferimento non solo alla Petrini 1822 ma anche agli stabilimenti di Foligno (ex Federici 1882) e Amelia (ex Petrini spa) di proprietà della Spigafood. La Flai vedeva messa in pericolo anche quella “triangolazione positiva” tra sistema del credito, istituzioni, imprese e sindacati nata col Patto per l’innovazione e lo sviluppo”.
“Patti chiari, amicizia lunga” il detto del resto è duro a morire. E’ stato lo stesso Mignini ad illustrare ai sindacati la reale situazione. Buoni segnali arrivano dal Piemonte. 0ltre l’85% dei creditori della Cazzola di Cuneo ha detto sì al concordato. Il che vorrebbe dire che non ci saranno ricadute negative qui in Umbria perché verrebbe meno la responsabilità dell’Immobiliare soprattutto per quanto riguarda l’incidenza sui creditori. A Perugia, a luglio si è conclusa la procedura di voto dei creditori al concordato preventivo. L’87% ha aderito. Si è ora in attesa della sentenza del giudice (la prima udienza è fissata per questo mese) per l’omologa del risultato che rafforza la possibilità da parte della nuova società Petrini 1822 l’acquisto del settore mangimi e del Molino di Bastia. L’imprenditore perugino si è mostrato fiducioso al punto da chiedere al giudice del tribunale civile di accelerare i tempi e chiudere tutto il discorso entro l’anno.
Con l’uscita di Maurizio Petrini adesso la famiglia Mignini controlla il 100%. Al momento l’industriale non ha intenzione di trovare partner. I marchi Petrini 1882 e Mignini sembrano destinati a viaggiare a lungo insieme. Del resto sono ben collocati ai vertici nazionali del settore mangimificio. Segnali positivi arrivano anche dal Molino di Bastia con buone commesse, come ad esempio, per il grano tenero. Dato da sottolineare, questa struttura ha già lavoro per la stagione prossima. Non è un caso che l’azienda ha chiesto ai dipendenti di lavorare anche il sabato.
Ovviamente, nell’incontro all’Assoindustria, si è parlato anche, e non poteva essere diversamente, degli stabilimenti di Foligno e di Amelia. E’ toccato all’avvocato Negrini, curatore del pacchetto ex Petrini spa, tranquillizzare i sindacati. “Le vicende che riguardano Foligno e Amelia – ha in pratica detto il legale – non avranno ricadute negative sullo stabilimento di Bastia”. E la prossima settimana i sindacati di categoria chiederanno alla Spigafood un incontro per capire bene come uscire dalla situazione di stallo. “Non capiamo bene – è stato detto – perché il tribunale non permette e non facilita l’ingresso di un nuovo imprenditore e quindi la ripresa dell’attività produttiva ad Amelia”.
“Finalmente – afferma Petruzzi – per la Petrini 1822 sembra chiudersi una vicenda che appena un anno e mezzo fa sembrava impossibile. Penso non solo al fallimento della società ma anche alla crisi generale del settore. Ora il Molino ha commesse e chiede ai propri dipendenti di lavorare il sabato. Il settore mangimi umbro, poi, è ai vertici nazionali. Ci sono lentezze burocratiche del tribunale ma restiamo convinti – conclude il numero uno della Flai regionale – che Foligno possa consolidarsi come un polo di eccellenza della pasta. Insomma la nebbia sembra diradarsi. Infine ne esce rafforzato anche il Patto per lo sviluppo”.
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