A colloquio con l’amministratore unico della struttura Mario Cucchia, sugli obiettivi centrati


Per il prossimo giugno è previsto il passaggio digestione


MASSIMILIANO CAMILLETTI


BASTIA UMBRA – Se un pezzo della storia industriale di Bastia continua ancora oggi a pulsare lo si deve principalmente a Mario Cucchia, che nel settembre 2002 è stato nominato alla guida di Tecnofarine e del molino Spigadoro con l’incarico di amministratore unico. Di fronte a quale missione si è trovato il trentaduenne libero professionista bastiolo? Lo chiediamo direttamente a lui. “Il compito si è presentato subito molto impegnativo. Prima di tutto c’era da recuperare la fiducia nei confronti dell’azienda di una clientela disorientata dalla crisi del Gruppo Petrini. Un gruppo che mai nella sua storia aveva dovuto affrontare problemi gestionali. Era inoltre vitale per l’azienda mantenere gli elevati standard di qualità delle farine contraddistinte dal marchio Spigadoro, rispettando gli impegni assunti con i più importanti gruppi industriali del settore alimentare sia italiani che stranieri. Di non secondaria importanza per il rilancio del molino erano anche gli impegni sul versante interno: motivare il personale, legittimamente preoccupato per la salvaguardia del posto di lavoro, e stimolare la forza vendita, costantemente bersagliata dalle voci infondate di imminenti blocchi della produzione o di improvvise chiusure”. Insomma uno scenario non privo di difficoltà. I risultati del lavoro svolto tuttavia sono confortanti … “Meglio di così non poteva andare. Non abbiamo perso clienti o quote di mercato, la qualità del prodotto si è mantenuta sugli standard del molino, già molto elevati, nessun agente è passato alla concorrenza, nessun fornitore si è tirato indietro rispetto agli impegni presi e i dipendenti hanno dimostrato un grandissimo attaccamento all’azienda contribuendo al superamento delle difficoltà in cui si era venuta a trovare.”. Dal prossimo giugno la gestione del molino Spigadoro passerà di mano. Mario Cucchia ha portato a termine il lavoro assegnatogli traghettando l’azienda fino al definitivo attracco nel porto sicuro del Gruppo Mignini che da tempo produce i mangimi con marchio “Petrini” negli stabilimenti di Bastia, Alessandria, Padova, Caivano, Bari e Catania. C’è voluta una buona dose di coraggio nell’accettare un incarico così impegnativo … “Questo è il mio mestiere. L’impresa è rischio e la paura si sposa male con l’idea di impresa. Debbo grande riconoscenza a chi mi ha dato fiducia affidandomi la gestione di un’azienda come il molino Spigadoro”. Il riferimento è al Gruppo Mignini, il cui intervento tempestivo nell’estate del 2002 ha permesso il salvataggio delle aziende del Gruppo Petrini. A distanza di quasi due anni dalla nomina i dipendenti del molino, le imprese occupate nell’indotto e l’intera città di Bastia hanno potuto apprezzare la competenza e la determinazione di questo giovane manager che, in un periodo in cui molte attività industriali soccombono a causa di gravi crisi industriali e finanziarie, ha contribuito in misura determinante perché lo storico marchio Spigadoro continuasse a campeggiare su Bastia.


 


La storia di un proficuo salvataggio


All’inizio del 2002 il Gruppo Petrini era controllato da investitori americani. La divisione alimentare del gruppo Petrini era costituita dai due rami di azienda contraddistinti dal famoso marchio Spigadoro: il pastificio e il molino. La capogruppo italiana Petrini SpA aveva già acquistato dal gruppo Corticella di Bologna la società Spigadoro Food SpA (ora Tecnofarine), conferendo l’intera divisione alimentare nella nuova acquisita. Spigadoro Food era già proprietaria di un pastificio a Foligno. La Petrini SpA era inoltre proprietaria di un altro importante pastificio del nord Italia attraverso la controllata Pastificio Gazzola SpA. Nel corso dell’esercizio 2002 è esplosa la crisi della Petrini in tutta la sua gravità.
Nel mese di luglio 2002 il gruppo Mignini è intervenuto provvidenzialmente permettendo il salvataggio delle aziende che altrimenti sembravano destinate alla chiusura. Nel mese di agosto 2002 Spigadoro Food aveva già alienato il pastificio di Foligno al Gruppo Podella.
(M.C.)

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