Lo annuncia il segretario Rossi
BASTIA UMBRA – (a.g.) Il circolo bastiolo del partito di Rifondazione Comunista intitolato a Rosanna Cipolla è a favore della proposta di legge regionale in merito al reddito sociale. Ne ha dato annuncio ieri mattina il segretario bastiolo Amelia Rossi, accompagnata dall’assessore provinciale Giuliano Granocchia e da Stefania Catanossi di Socialismo 2000, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella sala della consulta del municipio bastiolo. “Ci mobiliteremo per raccogliere le firme e diffondere il materiale informativo” ha spiegato la Rossi “considerando necessaria una campagna in grado di coinvolgere non solo i livelli istituzionali regionali, ma anche tutti i cittadini, le associazioni e gli enti locali. L’iniziativa non vuole essere beneficenza, bensì si tratta di assegnare un reddito sociale, pari all’importo massimo di 7.000 euro l’anno a chi si trova in uno stato di disoccupazione, inoccupazione o di precariato, sulla base di alcuni requisiti indicati espressamente nella proposta”. “Uno strumento che – ha sottolineato l’assessore Granocchia – andrà a vantaggio non solo dei disoccupati, ma dell’intera società”.
L’assessore ha, inoltre, denunciato gli enormi guasti prodotti dalla riforma del mercato del lavoro, “in particolare rispetto a una precarietà sociale che ha spostato sempre più in basso le condizioni lavorative e che, oggi, costringe le persone ad accettare qualsiasi tipo di lavoro, a qualsiasi condizione. Il reddito sociale può invece rappresentare uno strumento che sottrae da questo obbligo e che permette a tutti di condurre una vita dignitosa. Destinatari diretti del provvedimento non saranno solo precari e disoccupati, ma anche tutti coloro che perdono il lavoro, sia esso dipendente o autonomo; basti pensare alle condizioni che oggi vivono piccoli artigiani e commercianti”. Nel corso della conferenza stampa si è ricordato che “in Umbria 10.000 persone sono senza lavoro e, di fronte all’immobilismo del governo e alle sue campagne demagogiche, è necessario l’intervento di tutte le forze politiche che si rifiutano di assistere passivamente al dramma della disoccupazione”.

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