In regione tremila posti tra residenze sanitarie assisite e strutture protette, ma non sono sufficienti
Rsa, 200 anziani in lista d’attesa
Per la Federconsumatori il fenomeno va ad alimentare la dinamica delle barelle nelle corsie


Alessandro Antonini e Francesca l’amico

Tutto fa capo alle due commissioni provinciali alle quali i medici di base presentano le richieste da parte delle famiglie ma non tutte le domande vengono accolte. Questo nonostante nelle strutture vi siano posti a disposizione”.
Un problema che tocca in primis i nuclei che non possono o non sanno come trattare in casa anziani che spesso hanno anche problemi di salute (per cui sono consigliabili le Rsa) ma che va a riverberarsi anche “nei reparti degli ospedali. Parte del fenomeno delle barelle nelle corsie è causato dal fatto che non c’è la possibilità di dimettere e trasferire i pazienti anziani nelle rsa. Al contrario, questi stessi soggetti spesso finiscono ricoverati nei nosocomi proprio perché la lista d’attesa non scorre”, denuncia Petruzzi.
In Umbria sono 14 le Rsa, con una capienza complessiva di 315 posti. Mentre le strutture protette per anziani sono in tutto 67 per 2.650 posti disponibili. Nel complesso si sfiorano i tremila posti per 81 sedi. I carabinieri del Nucleo anti sofisticazione controllano di continuo residenze e case. Ispezioni che vanno avanti, soprattutto dopo il rogo di Milano.
Lo scorso Natale il Nas ha perlustrato a campione le case di riposo umbre: su 16 monitorate erano emerse tre irregolarità, una collegata alla gestione di persone non autosufficienti senza la necessaria autorizzazione e due per numeri di pazienti ospitati superiori a quelli previsti. Oltre alle sanzioni per i gestori sono anche scattate le diffide a Regione e Comuni che rilasciano il disco verde sul fronte autorizzativo.
Il problema della gestione di pazienti non autosufficienti nelle strutture che invece non ne hanno i requisiti si evidenzia anche per la grande domanda che c’è in Umbria, regione con una percentuale di popolazione anziana tra tra le più alte d’Italia.
Nell’ultimo periodo le case di riposo – anche private – si sono moltiplicate nella regione e il numero è destinato a salire. Lo dicono i numeri. In Umbria per ogni bambino residente ci sono circa sette over 65. Per la precisione 6,6. E’ quanto emerge dall’ultima indagine Istat (dati 2021) che colloca il cuore verde nella top cinque delle regioni con l’indice di invecchiamento più alto.

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