Chi ha lasciato l’eternit rischia fino a 6mila euro di multa
Caccia agli autori della discarica lungo la strada Rivierasca
BASTIA UMBRA – La situazione dei sacchetti di rifiuti inerti abbandonati nella notte tra il 21 e il 22 giugno è molto più grave e allarmante di quanto previsto e stimato subito dopo il ritrovamento. Si tratta, infatti, di rifiuti pericolosi abbandonati. Dice un comunicato del Comune: “A un’attenta valutazione da parte del personale addetto è risultato che nei sacchetti bianchi ritrovati ai margini della strada Rivierasca, nel tratto in curva che affianca la statale 75 centrale umbra, sono contenuti frammenti di amianto. Con tutta probabilità lastre di eternit che il responsabile o i responsabili dell’abbandono hanno frantumato per raccogliere il materiale nei sacchetti. Operazione pericolosa per la salute propria di coloro che hanno svolto l’operazione e di chiunque sia venuto a contatto con l’amianto. Ieri mattina, sono stati ritrovati altri sacchetti ai margini di una strada della zona industriale a confine con Santa Maria degli Angeli, del tutto simili a quelli abbandonati lungo la Rivierasca. Va ricordato che mentre la sanzione amministrativa per i rifiuti abbandonati va da 300 a 3000 euro, in questo caso, essendo rifiuti pericolosi l’importo vie-ne raddoppiato. Non solo, il responsabile, una volta individuato, deve provvedere a proprie spese a rimuovere il materiale pericoloso. In caso di mancato intervento o mancato rimborso, in questo caso all’amministrazione comunale di Bastia, il responsabile può essere denunciato all’autorità giudiziaria, rischiando una pena fino ad un anno di reclusione. Il materiale abbandonato è stato isolato con una recinzione, in attesa che possa essere rimosso e smaltito in condizioni di sicurezza”. Il problema dei rifiuti abbandonati è stato oggetto di dibattito nell’assemblea dell’Ati, svoltasi a Perugia venerdì scorso, soprattutto nell’affrontare le problematiche dei rifiuti pericolosi il cui smaltimento è particolarmente costoso e spesso di provenienza da zone fuori del territorio comunale dove il materiale viene abbandonato. Alla riunione hanno partecipato, per il Comune di Bastia, il sindaco Stefano Ansideri e l’assessore Francesco Fratellini. L’ipotesi allo studio è di creare un fondo comune dell’Ati a disposizione di tutti i Comuni ad esso aderenti. Il presidente Wladimiro Boccali si è impegnato a riportare l’argomento con una possibile soluzione alla prossima riunione dell’Ato, che potrebbe, inoltre, affrontare l’ipotesi di un’eventuale mappatura dei siti ancora contenenti amianto per poterne seguire meglio l’eventuale evoluzione di ogni singola situazione.

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