I fatti risalgono a quattro anni fa ma la vicenda si risolse allora senza trovare il ladro


Gli indizi sembrano convergere verso un giovane già noto alla giustizia


MASSIMILIANO CAMILLETTI


ASSISI – Si stringe il cerchio attorno all’autore di due scippi ai danni di altrettante donne avvenuti a Bastia tra l’ottobre e il novembre del 2000. Tutti gli indizi sembrano condurre ad un assisano S.F. già noto alle forze dell’ordine. Le due donne vittime dello scippo sono state udite presso la sede distaccata di Assisi del tribunale di Perugia. La prima, M.F., è stata derubata mentre tornava a casa in bicicletta dopo essersi recata in farmacia a comperare un medicinale per la madre. In prossimità dell’abitazione è stata avvicinata da una macchina che le ha sbarrato la strada e sfilato la borsa che si trovava nel cestino. La donna, colta di sorpresa, non ha avuto nemmeno il tempo di capire cosa fosse successo. Per fortuna la scena è stata vista da un ragazzo che proprio in quel momento si trovava nei paraggi a passeggio con il cane. Il giovane ha potuto identificare la macchina, una Renault Clio blu, senza però riuscire a scorgere la targa abilmente coperta dal lembo di una bandiera. Dentro la borsa, oltre a 100mila lire, c’erano i documenti, la tessera sanitaria e il farmaco appena acquistato. Nulla di tutto questo è stato ritrovato all’interno della borsa rinvenuta dai carabinieri una settimana dopo, abbandonata tra i cespugli, a Perugia. La stessa macchina è stata vista fuggire il 13 novembre dopo aver sottratto una borsa dal sedile posteriore di un fuoristrada parcheggiato in via dell’Isola Romana. Nella fuga la Clio ha finito per cozzare contro un’altra auto in sosta lasciandoci impresso un pesante indizio: il colore blu della carrozzeria. Ad assistere alla scena, dalla finestra dell’ufficio del commercialista presso cui si era recata, la proprietaria della borsa che aveva inavvertitamente lasciato aperta la portiera della sua Toyota. Oltre alla targa, P.M. cinquantenne di San Lorenzo, è riuscita a vedere in faccia il ladro: sulla trentina, alto un metro e ottanta, bruno. Questa volta il bottino è stato più sostanzioso: la borsa griffata Gucci conteneva infatti circa un milione in contanti, cinque assegni, il telefonino, gli occhiali e i documenti. Alla donna è stato restituito soltanto il telefonino rinvenuto sempre a Perugia dai carabinieri. La macchina è risultata intestata alla madre di S.F. nella cui casa peraltro è stata trovata dai carabinieri la bandiera utilizzata per coprire la targa al momento del furto. L’udienza è stata rinviata al 5 aprile del prossimo anno.

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