Scoppia la grana delle commissioni

Cominciano a riunirsi gli organismi consiliari permanenti e il centrodestra contesta i criteri delle nomine

BASTIA — Un mese e mezzo dopo l’ultimo Consiglio comunale di luglio è ripreso il confronto tra i gruppi politici ed è stato subito scontro sulle presidenze delle commissioni. La scelta della maggioranza di centrosinistra, di prendere per sé le tre presidenze, ha rinfocolato la polemica. Tra martedì e mercoledì si sono riunite le commissioni Affari generali (presidente Antonello Caleri, della Margherita) e assetto del Territorio (Massimo Calzetti, Ds). Nella terza commissione per i Servizi sociali la presidenza è destinata a Massimo Geoli, del Comunisti italiani. Un geometra, Massimo Calzetti, professionista affermato nel settore dell’edilizia, è una risorsa in più per l’amministrazione comunale. Di diverso avviso il capogruppo del Polo di centrodestra, Fabrizio Masci (nella foto), che non ritiene opportuna la scelta di un tecnico, pur d’indubbia serietà e professionalità, alla guida della commissione urbanistica. «Sarebbe stato meglio — ha spiegato — nominare chi non ha interessi nel settore». Masci critica, inoltre, il fatto che i consiglieri di maggioranza vengono in commissione con soluzioni «confezionate» dai partiti, svilendo ancora una volta il confronto nelle istituzioni. Insomma, si ricomincia e senza pausa; infatti oggi pomeriggio alle 15,30 si riunisce il Consiglio comunale per esaminare, tra gli altri argomenti mozioni e interpellanze. Al dibattito sarà assente, suo malgrado, il «rifondatore» Luigino Ciotti, costretto in ospedale da un banale incidente stradale verificatosi domenica scorsa. La partita delle nomine e degli incarichi riguarda esclusivamente la maggioranza, alle prese in questi giorni con le scelte per la Comunità montana. Attualmente l’unico assessore bastiolo è Andrea Tabarrini (Ds), intenzionato a lasciare, ma i partiti della coalizione sollecitano almeno due assessori. Sembra certa la nomina di Caleri (Margherita), ottenuta negli accordi al «tavolo» regionale, non di meno i «diesse» vogliono un loro uomo.
m.s.