Tra gli eventi speciali, ad Agriumbria si è tenuta la tavola rotonda di Coldiretti sul comparto regionale

Il presidente Agabiti: “Servono azioni e interventi mirati per promuovere le nostre eccellenze”

BASTIA UMBRA Tra gli eventi della prima giornata di Agriumbria, c’è la tavola rotonda organizzata da Coldiretti al centro congressi di Umbriafiere, La Zootecnia umbra allo specchio, con i saluti istituzionali di Stefano Ansideri, presidente Umbriafiere, Paola Lungarotti, sindaco di Bastia Umbra e Maria Chiara Zaganelli, direttore generale di Ismea, e gli interventi di Felice Adinolfi, professore di Economia e Politica Agraria Università degli Studi di Bologna; Mauro Donda, direttore Generale AIA; Giuseppe Campanile, professore di Zootecnia Speciale Università Federico II di Napoli e di Albano Agabiti,presidente Coldiretti Umbria.“Quello zootecnico – ha sottolineato Albano Agabiti, presidente Coldiretti Umbria – è un comparto chiave dell’intero agroalimentare locale, che rappresenta più di un terzo della produzione lorda vendibile (plv) agricola regionale e uno dei perni del vero cibo made in Umbria, con le aziende che si sono adoperate negli anni per aumentare e migliorare i propri standard produttivi e qualitativi, ma in difficoltà sul fronte costi di gestione e prezzi riconosciuti agli allevatori. Siamo impegnati – ha proseguito Agabiti – per promuovere filiere agroalimentari distintive che puntano alla sostenibilità economica delle imprese, a garantire produzioni di qualità e rispetto dell’ambiente, con un’equa distribuzione del valore lungo la filiera agroalimentare. Fra tensioni e speculazioni sui mercati, con sensibili aumenti dei costi di produzione, la pandemia prima e le guerre poi – ha spiegato Agabiti – hanno accentuato le difficoltà delle nostre imprese. Per questo, servono azioni e interventi mirati alla valorizzazione del comparto con la promozione delle nostre eccellenze a livello locale e fuori dai confini regionali. Anche con misure collegate all’interno del Csr, per arrivare ad una filiera più organizzata ed efficiente. Con un impegno e un’attenzione sempre più forti pure a livello comunitario visto che con il voto sulla direttiva emissioni industriali l’Unione Europea ha perso l’ennesima occasione di invertire la rotta, abbandonando le follie di un estremismo green che rischia di far chiudere migliaia di allevamenti”.La pressione sui sistemi agroalimentari e della produzione animale non è mai stata così alta è quanto ha evidenziato il professore Adinolfi. “Un eventuale arretramento della produzione europea – ha aggiunto Adinolfi – genererebbe una ricollocazione geografica delle emissioni nelle aree con minori standard produttivi, che i consumatori europei reimporterebbero nel piatto. Il saldo finale potrebbe essere negativo per l’ambiente globale e per i cittadini-consumatori dell’Ue”.Il direttore generale Aia, Mauro Donda, nel ricordare
l’importanza e il ruolo del sistema allevatoriale per la crescita dell’intero settore zootecnico, ha sottolineato “la necessità di disporre di dati e informazioni da utilizzare sia per la selezione
ed il miglioramento genetico delle razze allevate, ma anche per il management degli allevamenti. In questi anni – ha aggiunto Donda – lo sviluppo tecnologico sta mettendo a disposizione
della zootecnia strumenti e innovazioni davvero potenti, accessibili e fruibili anche dalle aziende più piccole, ma che vanno sempre più conosciute e “capitalizzate”.Il professore Giuseppe
Campanile ha inoltre ricordato le opportunità del territorio dell’Appennino centro-meridionale nel futuro della zootecnia e principalmente le nuove frontiere dell’allevamento rigenerativo. In particolar modo ha sottolineato come le modifiche delle tecniche di allevamento e dell’alimentazione per gli animali di queste aree, possa migliorare le qualità nutraceutiche e funzionali della carne e del latte. Infatti da studi recenti è emerso come da interventi puntuali sulla gestione dell’azienda zootecnica, si possano implementare dei promotori delle sirtuine, le proteine della longevità che prevengono le patologie cronico-degenerative dei consumatori, come obesità, diabete e neoplasie.La presidente Donatella Tesei nel suo intervento iniziale ha tra l’altro ricordato come l’enogastronomia e l’agroalimentare rappresentino un traino importantissimo anche per il turismo e per questo in tutti i ristoranti non possono mancare i prodotti del nostro territorio. Stiamo lavorando sulle risposte che ancora mancano per le imprese agricole – ha aggiunto – a cominciare dalla semplificazione.

COLDIRETTI AD AGRIUMBRIA La presenza si caratterizza per l’intera durata della manifestazione, per la presenza al padiglione 7 – stand 34 -35 della Casa degli agricoltori, un grande spazio dedicato a workshop e approfondimenti, con tutte le informazioni per il settore agricolo, sui servizi alle imprese, sull’innovazione digitale per la transizione ecologica ed energetica con Demetra e il Portale del socio. Ma anche con l’Oleoteca e l’Evoo School con Unaprol e Aprol Umbria, con la masterclass sull’olio extravergine di oliva e con un’area per l’ospitalità rurale e le eccellenze umbre con Campagna Amica e Terranostra. Inoltre per l’intera rassegna,
di fronte al padiglione 7, Il villaggio di Campagna Amica, con la spesa di qualità al mercato di vendita diretta di Campagna Amica.
Ma.Mo

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