Bastia, intesta l’abitazione a moglie e figli per eludere il sequestro ma finisce nei guai.Blitz della Finanza
PERUGIA Sequestrata una maxi villa con piscina dal valore di mezzo milione di euro che il proprietario Orlando Bevilacqua – già coinvolto in altre vicende giudiziarie –avrebbe fittiziamente intestato ad altri membri della sua famiglia per eludere un eventuale applicazione di misure di carattere patrimoniale. Così la pensano i finanzieri del nucleo di polizia economicofinanziaria di Perugia che hanno eseguito il decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip. Il terzo in quattro anni, dal momento che anche nel 2017 il tribunale di Perugia, alla luce della ricostruzione tra flussi finanziari e reddito, aveva emesso il provvedimento contestuale alla confisca del compendio immobiliare, poi dissequestrato nel giro di un anno a seguito dell’annullamento per «un vizio formale». Nel giugno scorso scatta un nuovo sequestro ma durante l’esecuzione i finanzieri scoprono che la villa, pur continuando ad essere nella sua disponibilità, in realtà era stata «fittiziamente» ceduta ai suoi familiari in assenza di prove del pagamento dichiarato in sede di rogito, di adeguate fonti reddituali da parte degli acquirenti e di valide ragioni economiche per la vendita tra conviventi. Da lì l’ipotesi d’accusa di trasferimento fraudolento di valori. Per i finanzieri Bevilacqua, perugino di etnia rom condannato in passato per una serie di reati tra cui truffa e furto e già destinatario della misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, conoscendo la pendenza del procedimento a suo carico era consapevole di un eventuale provvedimento patrimoniale dal momento che la fittizia intestazione è successiva all’applicazione della misura di prevenzione. «Tale consapevolezza – sottolinea il gip – avevano gli altri concorrenti nel reato contestato, precisamente moglie e figli (…) che hanno agito al fine esclusivo di venire incontro alle necessità del marito/padre per non farlo risultare formalmente intestatario del complesso immobiliare». L’indagato acquistò l’immobile nel 2000 quando era ancora un prefabbricato, intestandolo formalmente al figlio per poi ristrutturalo e trasformarlo nella sua lussuosa dimora abituale.

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