Il Consiglio di Stato ha dato torto all’allevatore che aveva ripreso l’attività
BETTONA -Nella battaglia legale per la riapertura delle stalle il Comune di Bettona ha vinto contro l’allevatore locale che,nei mesi scorsi, ha riavviato l’attività zootecnica nonostante l’assenza del certificato di agibilità,interpretando a proprio favore un articolo della legge regionale 8 del 2011 sulla semplificazione (la quale prevede un riutilizzo delle stalle costruite prima del 1985).Alla luce di ciò, regolamenti alla mano, il Comune ha emesso ordinanze di sgombero, che l’allevatore ha impugnato avviando una battaglia di ricorsi contro il provvedimento comunale per la prosecuzione dell’attività suinicola.Un lungo braccio di ferro che infine ha dato però ragione al Comune di Bettona, a favore del quale si è pronunciato prima il Tar e poi il Consiglio di Stato, che lunedì ha formalizzato il rigetto della richiesta di sospensiva avanzata dall’allevatore.
Soddisfazione è stata espressa dal consigliere regionale Idv Oliviero Dottorini, secondo cui il Consiglio di Stato ha finalmente “posto un freno a possibili interpretazioni fuorvianti” della legge regionale sulla semplificazione, evitando che essa “possa essere utilizzata come una maxi-sanatoria per dare il via libera ad attività (come nel caso di Bettona) prive del certificato di agibilità o non in regola conlenormative dei regolamenti d’igiene”.“Per noi – commenta il sindaco di Bettona Stefano Frascarelli – il pronunciamento del Consiglio di Stato non rappresenta una vittoria, ma solo l’applicazionedi regoleche vanno rispettate. Le stalle in questione -spiega – non erano in regola enon presentava noi requisiti sufficienti per ottenere l’agibilità, perciò andavano chiuse”. E anche se le motivazioni si conosceranno solo nel successivo pronunciamento nel merito, per Frascarelli il rigetto dell’istanza cautelare è sufficiente a “mettere una pietra tombale sulla faccenda”.“E poiché la nostra priorità è quella di tutelare i cittadini
dal punto di vista igienicosanitario – annuncia infine il primo cittadino – siamo pronti a rivolgerci alla Procura della Repubblica affinché proceda al sequestro degli allevamenti abusivi”.
di Sara Caponi

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