Sempre più persone si rivolgono alla Caritas: ci sono anche gli italiani
Il parroco: “Servono interventi per Ici e bollette”
BASTIA UMBRA – Sempre più famiglie povere a Bastia Umbra, conseguenza anche della crisi occupazionale dovuta anche alla chiusura in questi ultimi anni di alcune aziende. La città si scopre più povera, con i giovani che fanno fatica ad inserirsi nel mondo del lavoro. Anche il settore del commercio soffre dell’invadenza della grande distribuzione. E all’ufficio Caritas si rivolgono sempre più famiglie bastiole che chiedono un sussidio economico perché non riescono ad arrivare alla fine del mese con lo stipendio. La situazione è questa a Bastia Umbra, paese che poteva vantare un diffuso benessere. I livelli attuali, per la verità, non sono ancora drammatici ma la tendenza che si registra deve pur far riflettere. Basta grattare la superficie ed ecco affiorare realtà inimmaginabili, povertà insospettabili e insospettate.
A chiedere aiuti all’Ufficio Caritas non sono soltanto stranieri, extracomunitari e non, ma ora più che in passato c’è anche la gente del posto. Chiedono aiuti economici, vestiti, cibo, mobilio. Si tratta di gente che non riesce ad arrivare alla fine del mese tra affitti da pagare, tasse ed altre spese sopraggiunte per i motivi più vari, molto spesso per malattia. Al sopraggiungere della malattia è poi legata a volte la perdita del posto di lavoro e come un circolo vizioso si mescolano situazioni e circostanze che anziché migliorare, tendono a peggiorare la situazione. Le varie associazioni dei commercianti danno un aiuto concreto offrendo alla Caritas generi alimentari che vengono poi distribuiti ai più bisognosi. Per altre necessità la Caritas fa riferimento al Cus che opera a livello diocesano. Situazioni più difficili e complesse vengono gestite in collaborazione con i servizi sociali del Comune di Bastia Umbra.
Il parroco don Francesco Fongo ha lanciato più volte il grido d’allarme: “Occorre intervenire quanto prima nelle molte povertà umane, sociali, spirituali ed economiche delle nostre famiglie; la parrocchia deve collaborare con tutti gli enti, istituzioni e gruppi che lavorano per questo”. Secondo don Francesco si avverte la necessità di un progetto nuovo di promozione industriale che richiami sul territorio nuove industrie e attività commerciali: E’ importante pensare a Bastia anche una scuola universitaria di alta specializzazione: un Master per il commercio. La città deve crescere non solo da un punto di vista urbanistico e demografico, ma anche sociale e culturale. Occorre inoltre favorire l’integrazione di tutti gli stranieri residenti sul territorio. Il parroco suggerisce anche di fare leggi a livello comunale per aiutare le famiglie in difficoltà con sgravi fiscali ed immediati (Ici, metano, acqua…). Si può anche prevedere un fondo di pronto intervento per certe situazioni limite, gestito direttamente dal sindaco. Da tenere in grande considerazione, oltre alle povertà già conosciute, le difficoltà delle giovani coppie che si sposano.
Roldano Boccali
![]()

comments (0)
You must be logged in to post a comment.