Violento nubrifagio su Assisi e Bastia Umbra, acqua nelle case sino a un metro Sopralluoghi dei tecnici nella giornata di ieri. E’ polemica sull’ospedale allagato

di Flavia Pagliochini

ASSISI
Ordinanza
Chiusi passaggi pedonali e parte del percorso verde

Frane, smottamenti, allagamenti di garage e cantine, ma anche di attività commerciali. Buona parte del Comune di Assisi conta i danni, dopo la bomba d’acqua che ha colpito, venerdì sera, la zona di Assisi e Bastia Umbra: un nubifragio durato poco più di dieci minuti e che ha fatto esondare il Tescio, per la prima volta da circa 60 anni, invadendo strade, campi e parcheggi, portandosi via anche un’auto. Diverse le frane e gli smottamenti, anche in montagna, in tilt le comunicazioni telefoniche (poi ripristinate). Le zone maggiormente interessate sono state Armenzano, Costa di Trex, Pian della Pieve, Tre Fossi, Santa Maria di Ligrano, Ponte Santa Croce nell’area del Bosco di San Francesco, Ponte San Vittorino. Tanta paura, ma nessuna conseguenza per le persone, i danni riguardano allagamenti dei piani bassi di alcuni edifici. I tecnici della Provincia stanno lavorando alla rimozione dei detriti che sono defluiti in seguito ai temporali, in corso la conta dei danni. Secondo quanto ha affermato il Comune di Assisi in una nota ufficiale: “La bomba d’acqua che colpito Assisi e Bastia Umbra è durata 12 minuti e ha scaricato 220 millimetri di acqua”.
Polemica per l’allagamento del reparto di radiologia dell’ospedale, culmine di un degrado fatto anche di infiltrazioni a ogni temporale e di una struttura che risente del peso degli anni: “Adesso basta – scrive il consigliere regionale Stefano Pastorelli – è ora di mettere un punto. Chiediamo con forza le dimissioni dei responsabili. E speriamo che il nuovo direttore generale Usl 1 sia una persona che possa dare seguito agli input dell’amministrazione regionale nell’esclusivo interesse dei cittadini e nella risoluzione delle annose problematiche esistenti”.

Spostandoci a Bastia Umbra, ad essere allagata è stata principalmente via Firenze. I residenti hanno raccontato che l’acqua è improvvisamente salita per anche un metro invadendo negozi e abitazioni. L’auto protagonista delle foto e dei video diventati virali è di un residente nella zona di Campiglione che se l’è vista letteralmente sparire da sotto il naso mentre metteva in salvo il figlioletto con l’acqua che gli arrivava all’ombelico.
Le forze dell’ordine stanno cercando di recuperare il mezzo, da capire dove sia arrivato e soprattutto in quali condizioni. Intanto cittadini e politica accendono il dibattito sui “lavori inutili”, come da scritta anonima, sugli argini del Tescio: “La sponda realizzata è frutto della lungimiranza di alcuni, che criticati proprio dalla destra bastiola, avevano pensato alla necessità di mettere in sicurezza dai fiumi presenti sul territorio (vedi le sponde nella zona industriale), vasche di sfogo in prossimità della stazione ferroviaria e appunto l’intervento a ridosso del ponte di Bastiola”, rivendica Erigo Pecci, ex consigliere comunale e segretario dem. “Se oggi gli argini non ci fossero stati – le considerazioni di Giulio Provvidenza, presidente del consiglio comunale in quota centrodestra e anche ingegnere civile – avremmo avuto di certo danni molto maggiori e forse anche di peggio”. Intanto dal Comune arriva l’ordinanza perla chiusura temporanea delle due passerelle pedonali che attraversano il torrente Tescio (da via Sardegna porta a via della Libertà e da via Carmelo Battaglia porta a via Campiglione), nonché di parte del percorso verde.

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