Bastia Umbra, è il primo dopo le dimissioni del vicesindaco Fratellini e l’uscita dalla maggioranza dei 3 consiglieri di Forza Italia e di quello di Bastia Popolare

BASTIA UMBRATorna il consiglio comunale, il primo dopo le dimissioni del vicesindaco Francesco Fratellini e l’uscita dalla maggioranza dei tre consiglieri di Forza Italia e di quello di Bastia Popolare. Con suspense sui numeri. E l’appello al senso di responsabilità.Il massimo consesso cittadino si riunirà domani, alle 11 (prima convocazione) e, in seconda convocazione, il 12 febbraio alle 18.30; sei i punti all’ordine del giorno.La suspense è legata al fatto se ci sarà il numero legale sabato, proprio in considerazione dell’uscita dalla maggioranza dei due gruppi consigliari.Forza Italia e Bastia Popolare che, alla vigilia del consiglio municipale, rilanciano sui motivi «I nostri suggerimenti accolti a parole, ma disattesi nei fatti – dicono -. Inutile continuare a ripetere che ‘nelle numerosissime riunioni di maggioranza c’è sempre stato tra noi un sano e costruttivo confronto dialettico’. In realtà molti dei voti del nostro gruppo a favore sulle delibere, erano per senso di responsabilità verso la città e non di condivisione totale sulle questioni». Azzurri’ e Bastia Popolare che sul consiglio comunale esprimono stupore in quanto non sono stati sentiti preventivamente, ed è la prima volta, i capigruppo. Evidenziando anche che attualmente la maggioranza è diventata minoranza: conta tra le sue fila solo cinque consiglieri su sedici che diventeranno sei dopo la surroga all’ordine del giorno. Un numero che non basta neanche in seconda convocazione. «Mi aspetto la partecipazione dei consiglieri comunali al prossimo consiglio, in prima o in seconda anche per il più volte ribadito senso di responsabilità nei confronti della cittadinanza» dice Giulio Provvidenza, presidente del consiglio comunale ricordando come «la delibera di surroga di un consigliere comunale è un atto dovuto, non saltuario, quindi necessario e obbligatorio: deve sottrarsi pertanto da qualsiasi relazione con la discrezionalità amministrativa e non può essere impedita o venire a mancare per effetto di manovre dilatorie od ostruzionistiche del consiglio comunale».

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