ASSISI POLEMICHE SULL’APERTURA DEL CANTIERE  CANTIERE di via Frate Elia: le preoccupazioni sono sempre tante, soprattutto in vista di un fine settimana ‘lungo’ che potrebbe portare molti turisti. L’apertura dello stralcio dei lavori per la pavimentazione e il rifacimento delle reti tecnologiche lungo la strada maggiormente utilizzata dai visitatori per raggiungere il complesso basilicale di San Francesco (ora percorribile con passerelle) continua a far discutere. «Bastava aspettare una ventina di giorni prima di iniziare l’intervento e si sarebbe evitato lo scontento dei turisti» — dice Ezio Mancini, storico agente di turismo di Assisi ed ex amministratore comunale. «Statisticamente — continua — è dimostrato e dimostrabile che nel mese di ottobre si registrano ad Assisi il maggior numero di arrivi e presenze: tutti vanno nella Basilica di San Francesco e passano per via Frate Elia. Il Comune ha fatto impiantare il cantiere per la pavimentazione e il rifacimento degli impianti tecnologici proprio quando su questa strada si verifica un passaggio di migliaia di pellegrini che incontrano grandi difficoltà a salire sulla passerella. Senza dimenticare il pericolo che nasce dal fatto che l’escavatore, per portare il materiale sul camion, deve passare sopra le teste dei turisti». Una questione, quella dei lavori nel centro storico che da sempre, nel corso dei decenni, ha sollevato un vespaio tra gli operatori per i disagi inevitabili, per i tempi, per i suoi effetti sul turismo.  Mancini, relativamente alla situazione di via Frate Elia, evidenzia, due aspetti. In primo luogo la lettera inviata al sindaco dai commercianti con attività lungo la strada per chiedere che i lavori iniziassero dopo le festività dei Santi e dei Morti, senza alcun esito.  Inoltre in questi giorni sono in programma due grandi congressi, uno dei carismatici, l’altro dei ‘Giovani verso Assisi’ che prevede la presenza di migliaia di partecipanti. «Gli amministratori cittadini, quasi che abbiano disprezzo per il turismo di Assisi, non hanno voluto ascoltare i cittadini la sola e unica risorsa in questa città — aggiunge Mancini —. Tutto questo, per giunta, in un momento di crisi. Quanto sarebbe stato facile e meglio ascoltare il popolo e cominciare i lavori un pochino più tardi, senza far male così alla languente industria turistica».  
 di MAURIZIO BAGLIONI 
 Nazione-2010-10-28-Pag14
 

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