Bravi (Spi-Cgil) denuncia: «Sono soggetti che non avrebbero dovuto pagare Somme da restituire»

BASTIA UMBRA Tra i due milioni e mezzo di euro che l’azienda sanitaria Usl Umbria 1 ha richiesto agli assistiti per ticket non pagati tra il 2014 e 2019, ce ne sono numerosi che sono stati richiesti indebitamente a cittadini invalidi che non avrebbero dovuto pagare. La clamorosa denuncia viene dalla Cgil e in particolare dal segretario generale della Spi, Sindacato Pensionati, Mario Bravi (foto) che ieri ha tenuto una conferenza stampa a Bastia Umbra. «Nell’andare a verificare situazioni che erano parse sospette a prima vista – ha detto Bravi – la Cgil nella zona di Assisi-Bastia ha trovato qualche centinaio di casi tra i cittadini anziani assistiti che di fronte alla richiesta dell’azienda sanitaria hanno pagato senza tenere conto che non dovevano farlo. In particolare sono emerse situazioni a Petrignano di Assisi e a Santa Maria degli Angeli di casi per singoli importi di 6-700 euro, in cui anziani invalidi con oltre i due-terzi d’invalidità (pari al 67%) hanno pagato pur non dovendo. E’ evidente che il sindacato non ha potuto effettuare verifiche a tappeto trattandosi di un’azienda sanitaria come l’USL Umbria 1, molto estesa da Assisi a Città di Castello, con circa 400mila abitanti. Quindi, riteniamo che i casi accertati rappresentino un iceberg rispetto alla realtà». Lo stesso segretario Spi ha incontrato il commissario della Usl, Silvio Pasqui, il quale si è impegnato alla massima collaborazione per rimborsare i cittadini che ne hanno diritto. «Invito – ha detto Bravi – gli anziani invalidi a rivolgersi alla Swpi-Cgil, che provvederà ad inviare le lettere per il rimborso. Inoltre, rivolgo un appello ai comuni di Assisi e Bastia e ai responsabili della rete sociale territoriale ad aprire un tavolo di confronto sulle problematiche degli anziani numerosi in questo comprensorio». m.s

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