Il sindaco Paola Lungarotti

«Serve un’alleanza educativa Con gli altri comuni della zona sociale 3, progettiamo azioni di contrasto e cura»
BASTIA UMBRA «Il dolore non si placa nel tempo, ma con il tempo apre alle riflessioni.Quando poi è causato dalla banalità del male tutti siamo chiamati a rispondere, non solo con i sentimenti ma anche con le azioni». Sono le parole del sindaco di Bastia Paola Lungarotti che alla Nazione consegna «l’impegno a cambiare le cose. Siamo noi, scuola e amministrazione comunale, a parlare a cuore aperto a tutti. Addolorati per l’accaduto. La nostra comunità è stata segnata da un fatto gravissimo, che non può non richiamare alla responsabilità. Ha scoperchiato i mali di questa nostra società». Conosce i giovani coinvolti? «Solo uno, l’ho avuto alle Medie. Non so chi sono tutti quelli che hanno partecipato e assistito a tanta violenza ma ho visto le foto di Filippo sorridente e le immagini dei giovani ammanettati. La perdita della vita e la vita persa nella banalità del male. E famiglie che si domandano perché….» Gli psicoterapeuti del territorio operano da anni con ragazzi di tutte le estrazioni sociali alle prese con la pericolosa ’cultura’ del branco e dello sballo. «E il lockdown di questi mesi ha di certo accentuato la loro rabbia e aggressività. Tra tutte le fragilità che questa condizione sociale ha fatto emergere, quella dei ragazzi è la più complessa. Ed è a questa fragilità estrema,’sbandata’ che noi istituzioni ci dobbiamo rivolgere con azioni di contrasto e cura». A cosa pensa? «Innanzitutto alla costituzione di un’ alleanza educativa: scuola, enti locali, famiglia. Abbiamo l’obbligo, ognuno per la propria parte, di fornire le rotte della crescita dei nostri ragazzi. Dobbiamo aiutarli a recuperare la serietà della vita, riscoprire le regole come condizione di vita. Educarli al senso del limite e alla paura come risorse e non come debolezze. Formarli al lavoro». Nel concreto? «A settembre, compatibilmente con l’emergenza Covid, organizzeremo un tavolo di confronto con scuola, istituzioni, operatori etc. Serve un patto forte, per questo insieme al sindaco di Assisi Stefania Proietti e agli altri della zona sociale 3 vogliamo portare avanti progetti mirati. Nessuno ha la soluzione in tasca, il fenomeno riguarda l’Italia intera e non solo e chiama in causa noi adulti».

Donatella Miliani

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