Ventitrè anni, “recidiva“, dovrà rispondere dell’accusa di insolvenza fraudolenta

ASSISI In taxi da Assisi a Bastia Umbra, ma a fine corsa non paga, donna denunciata per insolvenza fraudolenta. Si tratta di una donna italiana di 23 anni ‘recidiva’ e con precedenti. Il conducente di un taxi, mentre era in sosta presso i parcheggi dedicati ai taxi in Piazza Giovanni Paolo II, ad Assisi, era stato avvicinato da una cliente che gli aveva chiesto di essere accompagnata alla vicina stazione di Bastia Umbra. Giunti a destinazione aveva provato a pagare la corsa con una carta di debito senza, però, riuscirci. A quel punto il conducente aveva riconosciuto la donna: era la stessa cliente che, nel mese di luglio dopo aver fruito del servizio, si era allontanata senza pagare. Per evitare il ripetersi dell’episodio, il tassista ha immediatamente allertato il numero unico di emergenza europeo e chiesto aiuto alla Polizia di Stato. Giunti sul posto gli agenti hanno identificato donna, mostratasi poco collaborativa e impegnata soprattutto a prendere tempo parlando al telefono. Dagli accertamenti eseguiti dai poliziotti, è emerso che la donna era gravata da alcuni precedenti per insolvenza fraudolenta risalenti al mese di agosto scorso. Nonostante questo, ha promesso che presto avrebbe saldato il debito. Rassicurazione che non ha convito il tassista che si è rivolto agli uffici della Polizia di Stato del Commissariato di Assisi e ha sporto denuncia. Per questo motivo, al termine delle attività di rito, gli agenti hanno deferito la donna all’Autorità Giudiziaria per il reato di insolvenza fraudolenta.

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