II programma dell’ex assessore, ora candidato sindaco


BASTIA- Il candidato sindaco della lista civica di Rosella Aristei precisa i suoi intenti e chiarisce le sue linee programmatiche.
Il suo programma tende a differenziarsi dai vieti luoghi comuni e ad allontanarsi da certe persistenti incrostazioni che pur sono presenti in Bastia Umbra. Con puntiglio la Presidente del Giunco dice che “negli ultimi anni, in politica, si è diffusa la cattiva abitudine di utilizzare la parola “sviluppo” ogni volta che si vogliono affermare le proprie buone intenzioni . Questo ha portato a due gravi conseguenze :primo , nessuno sa più bene cosa si intenda per “sviluppo”, se demografico, economico , sociale, culturale ,industriale o altro ancora, secondo che ,questo fantomatico “sviluppo” sembra essere sempre di più il fine ultimo e unico della politica. In tutto ciò si cela un grave errore: in democrazia il fine ultimo e unico deve essere la qualità della vita del cittadino e lo sviluppo economico deve essere il mezzo”. Svolgendo attività amministrativa nel comune di Bastia ho sempre cercato di coniugare le risposte da dare alle imprese con le risposte da dare a tutti i singoli cittadini”. E con un pizzico di orgoglio rivendica che “esempi: sono stati la grande vitalità culturale di Bastia nel periodo ’90-95, l’adozione del prg nel ’96, i tanti piani urbanistici adottati approvati, la variante tematica della zona industriale, le aeree C/O in tutto il territorio, la proposta di piano di recupero per l’ex mattatoio, la proposta di piano del centro storico, lo studio sulla valorizzazione dei casolari del nostro territorio. questo ho fatto da assessore e questo continuerò a fare da Sindaco ,cioè dare risposte sicure e celeri garantendo la certezza del diritto per tutti e non per pochi, considerando il benessere e la produzione di ricchezza una risorsa che deve sostenere la qualità della vita in un’ottica di inclusione”. Le precisazioni diventano puntigliose e sottili: “L’attenzione al momento economico della città deve essere finalizzato a quello sociale. Perché ci sia benessere diffuso ci deve essere una rete di servizi efficiente e moderna che deve consentire al cittadino di poter essere una risorsa per la città .
Tutto ciò si costruisce con un progetto che lavora sull’oggi guardando al domani e il domani non è un “a venire” ma è sempre con noi: sono i nostri bambini e ragazzi. Saranno loro a vivere da protagonisti la città che costruiremo noi”.
G.Z.

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