BASTIA UMBRA – Consiglio della comunità montana “Subasio” ad intermittenza e niente accordo per la nascita della società per la gestione del Centro del Tartufo. I lavori sono iniziati solo grazie alla presenza della minoranza che ha garantito il numero legale finché non si è arrivati alla rottura. La proposta della giunta per la gestione del Centro per il tartufo prevedeva il coinvolgimento di tre soggetti pubblici: comunità Montana, comuni di Spello e Valtopina, con possibile estensione da subito agli altri comuni membri. Successivamente sarebbe avvenuta la cessione di quote a soggetti privati mediante procedura di evidenza pubblica. Il presidente Picchiarelli ha sottolineato come la calendarizzazione dei consigli comunali aveva per il momento impedito di ottenere l’ufficiale adesione degli altri comuni membri. I consiglieri di minoranza, pur condividendo in linea di massima la proposta, hanno espresso perplessità in ordine alle modalità di acquisizione delle quote da parte degli altri Comuni e dei soggetti privati che possono conseguire fino al 49% delle quote mediante cessione delle stesse o ricapitalizzazione. Uno scetticismo palesato anche dall’intervento del vice presidente Righetti che ha espresso parere contrario alla delibera di giunta. L’opposizione ha chiesto un rinvio della pratica, la
maggioranza è andata avanti, il centrodestra è uscito e il consiglio si è sciolto.
“Mi sembra che quanto accaduto si commenti da solo – polemizza Antonio Bagnetti consigliere di Forza Italia – questa maggioranza ha più volte dimostrato di non essere in grado di garantire lo svolgimento del consiglio della Comunità montana “Monte Subasio”. Quello andato in scena giovedì è un film già visto in questi mesi, compresa la sua sceneggiatura, quella di un Ente malgovernato da una coalizione che si riunisce al completo solo quando si devono attribuire nuovi compensi e postazioni di potere”.

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