Varato il censimento delle testimonianze sparse nel territorio 
 
BASTIA — E’ stato adottato dal Consiglio comunale il censimento dei beni culturali sparsi nel territorio. Una cinquantina di manufatti di pregio storico e architettonico (casali tipici rurali, pozzi, edicole religiose) che, d’ora in avanti, verranno tutelali con particolare cura nel Piano regolatore generale. L’intervento, che rischia di arrivare in ritardo dopo innumerevoli «pezze» che hanno cancellato o radicalmente modificato un patrimonio di difficile recupero, viene ad attuare le leggi regionali n.31 del 1997 e n.11 del 2004. «Un esempio di tutela — spiega l’assessore all’urbanistica Clara Silvestri — che consentirà interventi di recupero di migliore qualità ed anche in tempi più rapidi. Il lavoro di ricognizione, anche fotografica, dell’Ufficio tecnico risulterà utile a regolamentare in maniera più razionale la riqualificazione del nostro territorio». Circa 50 i casi, fra cui una trentina di residenze rurali, che sono stati individuati nella variante da inserire nel disegno di revisione del Prg. Ogni bene culturale, infatti, va considerato e valutato nel suo contesto anche paesaggistico al fine di valorizzarlo. La procedura per eventuali interventi verrà esemplificata, potendo evitare il passaggio di valutazione presso la Provincia di Perugia. La tutela prevista nel censimento non esclude la possibilità di ampliamenti, purché non deturpino l’esistente, e solo nel caso di pozzi ed edicole religiose l’intervento dovrà essere esclusivamente di restauro conservativo.
m.s.

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