COMUNICATO STAMPA LISTA CIVICA BASTIA POPOLARE

La vicenda del dispositivo T-Red installato all’incrocio di San Lorenzo rappresenta uno degli episodi più controversi della gestione amministrativa cittadina degli ultimi anni. Oltre ai dubbi sulla legittimità dei verbali emessi in base alle sue rilevazioni, a destare perplessità è stata soprattutto la gestione incerta e contraddittoria che ha accompagnato la sua installazione e il suo utilizzo.

Il nodo centrale della questione è la mancanza di una Delibera di Giunta: un atto fondamentale, non accessorio, richiesto espressamente per consentire la rilevazione automatica delle infrazioni in deroga al principio cardine del Codice della Strada, quello secondo cui le violazioni devono essere accertate da un agente in presenza. La Delibera della Giunta avrebbe reso, dunque, trasparente e pubblica la scelta dell’incrocio da monitorare, accompagnandola con adeguate motivazioni legate agli indici incidentalità rilevati. Non è un vizio di forma, come alcuni si ostinano ancora a sostenere, ma una carenza sostanziale. A dirlo non è l’opinione pubblica, ma i giudici: prima quelli della Corte di Cassazione, poi i Giudici di Pace cui si sono rivolti i cittadini sanzionati, assistiti dal Comitato “No TRed, Sì Rotatoria” di San Lorenzo.

Significativi anche i dati riferiti dal sindaco Pecci durante l’assemblea pubblica organizzata dal Comitato “No T-RED, Sì Rotatoria”: il monitoraggio del mese di maggio – con il dispositivo attivo ma non in modalità sanzionatoria – avrebbe rilevato 7-8 passaggi giornalieri col rosso, a fronte delle decine di multe elevate in un solo giorno fino al 9 gennaio. Una discrepanza che solleva seri dubbi sulla taratura del dispositivo, oggi non più verificabile poiché il T-Red è stato spento dopo le prime proteste del Comitato e poi riacceso con nuove impostazioni per monitorare il traffico.

A tutto questo si aggiunge un altro elemento imbarazzante: la gestione delle notifiche, tanto caotica da costringere il Comune ad ammettere il mancato rispetto degli obblighi da parte della ditta incaricata. Anche su questo fronte si profilano conseguenze economiche e legali.

Intanto, mentre il Comune procede con gli annullamenti in autotutela – per chi ha presentato ricorso e, probabilmente, anche per le sanzioni accessorie – resta un evidente vuoto politico. Il sindaco Pecci ha dichiarato più volte che nessun atto della sua Giunta riguarda il T-Red. Ma il dispositivo è stato installato dopo il suo insediamento ed è rimasto attivo per mesi, elevando oltre mille verbali e contribuendo a incrinare il rapporto di fiducia tra amministrazione e cittadini. È legittimo, allora, chiedere: se non ci sono atti di giunta ufficiali, chi ha deciso politicamente di istallare il T-Red e poi di attivarlo in quella modalità? Se ci sono mail, verbali, comunicazioni ufficiali che documentano le volontà politiche della Giunta Lungarotti, perché non renderle pubbliche ora? Il sindaco Pecci agisce di sua iniziativa o c’è chi lo induce a fare scelte politiche mutevoli e contraddittorie?

Le decisioni pubbliche devono essere supportate da atti pubblici, tracciabili e motivati. Invece, oggi tutto è ancora affidato a dichiarazioni verbali, apparizioni televisive e interviste. Il sindaco ha promesso chiarimenti “alla fine di tutta questa storia”, ma il tempo della verità, in politica, è sempre adesso. Per ora, i fatti parlano chiaro: l’acquisto del dispositivo risale alla Giunta Lungarotti, mentre la sua attivazione è avvenuta sotto l’amministrazione Pecci. Il risultato è una comunità disorientata e amareggiata, come emerso chiaramente nell’ultima assemblea pubblica a San Lorenzo, e un danno economico e reputazionale per il Comune, con spese legali e consulenze che saranno sostenute con soldi pubblici.

La Lista civica Bastia Popolare continuerà a seguire la vicenda, chiedendo trasparenza, responsabilità e rispetto per i cittadini.

Bastia Umbra, 09/07/25

Lista civica Bastia Popolare

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