COMUNICATO STAMPA COMUNE DI BASTIA UMBRA
Il Comune di Bastia Umbra ridefinisce le regole della partecipazione culturale in occasione del rinnovo del Patto per la Lettura della Zona Sociale 3.
Con una scelta di metodo netta e strategica, l’Amministrazione Comunale rinnova l’adesione al patto imponendo un modello fondato sulla piena partecipazione, trasformando un atto amministrativo in un movimento collettivo che coinvolge l’intero tessuto associativo del territorio.
Non si tratta soltanto di una scelta operativa, ma dell’affermazione di un principio: le politiche culturali non vengono “concesse” dall’alto, ma costruite dal basso, insieme alle forze vive del territorio.
Il Comune di Bastia Umbra – rappresentato dagli Assessori Ansideri e Zocchetti, dalla Dirigente del Settore Cultura Giusy Anatra e dalla responsabile della Biblioteca Comunale Michela Giuglietti– ha voluto che la sottoscrizione del Patto fosse preceduta da un percorso partecipativo, coinvolgendo attivamente l’intero tessuto associativo.
L’obiettivo è stato da subito definito: dare vita a un movimento che si alza dal basso in maniera orizzontale, assicurando che il Patto non fosse un documento con il solo stemma comunale, ma un impegno sentito e promosso da un’intera comunità.
Una visione che si è tradotta in azione concreta, chiamando a raccolta tutte le energie del territorio. La risposta del territorio non si è fatta attendere, con una piena adesione del tessuto associativo, un feedback che ha confermato la vitalità della comunità locale.
La convocazione è stata estesa a tutte le associazioni iscritte all’albo comunale, senza esclusioni, per garantire la massima rappresentatività. L’incontro, tenutosi Martedì 28 Ottobre 2025, in una gremita Sala del Consiglio, ha mostrato un interesse diffuso e una forte volontà di contribuire al progetto culturale della città.
L’impatto di questo approccio è tangibile: invece di un documento noto solo a pochi amministratori, oggi il Patto è un progetto vivo e condiviso da oltre 60 rappresentanti della comunità, rendendo ogni associazione “parte in causa”.
Questo metodo garantisce una maggiore diffusione delle iniziative e un più profondo radicamento degli obiettivi nel tessuto sociale stimolando un impegno collettivo nella promozione della lettura. Grazie a questo percorso partecipato, il Patto per la Lettura non è più un semplice documento formale, ma uno strumento operativo per una missione culturale condivisa.
“Abbiamo scelto un percorso che richiede più tempo e impegno – affermano Gli Assessori – ma che costruisce un valore duraturo. Non volevamo semplicemente firmare un documento, ma dare vita a un movimento in cui ogni associazione si sentisse protagonista.”
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