Festa fino al 31 agosto, con l’occasione inaugurato all’ex mattatoio che diventa Museo vivo della memoria

COSTANO – Con una serata dal forte valore simbolico e celebrativo, il 21 agosto ha preso ufficialmente il via il cinquantesimo anniversario della Sagra della Porchetta di Costano, appuntamento tra i più attesi dell’estate umbra, che proseguirà fino al 31 agosto.

L’anteprima, intitolata “La Sagra si Racconta”, è stata dedicata alla memoria dei fondatori, agli ex presidenti e a tutti coloro che in mezzo secolo hanno contribuito a trasformare la manifestazione in un punto di riferimento gastronomico e culturale. La serata inaugurale ha visto come protagonisti non solo la cucina e la musica, ma anche il ricordo e la condivisione di un percorso comunitario.

L’iniziativa si è aperta con una tavola rotonda dedicata ai 50 anni e cena di beneficenza durante la quale sono stati serviti piatti che raccontano la storia della sagra: dalla celebre porchetta tradizionale “co l’osso” fino alle nuove creazioni pensate appositamente per l’anniversario, come la “pasta al forno del porchettaio”, un incontro tra porchetta, formaggi e mozzarella. Parte del ricavato della cena sarà destinato alla cooperativa sociale “La Semente”, che da anni opera nell’inclusione lavorativa di persone con disabilità e giovani adulti con autismo, legando così la festa al tema della solidarietà.

Il presidente dell’APS Gruppo Giovanile, Simone Bordichini, ha parlato di un “orgoglio profondo per essere arrivati a un traguardo così importante”, sottolineando il ruolo dei volontari e degli ex presidenti che hanno contribuito al cammino della manifestazione. Ha ricordato come la comunità costanese viva la sagra come momento identitario, ringraziando anche lo chef Emanuele Barbanera per aver ideato la nuova ricetta, la lasagna con porchetta, simbolo del cinquantesimo anniversario. Bordichini ha infine messo in risalto il legame con la banda musicale di Costano, che celebra i 75 anni di attività proprio in concomitanza con la festa.

Alla cerimonia erano presenti le autorità locali e regionali, tra cui la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria Sarah Bistocchi, che ha sottolineato il valore culturale del cibo come patrimonio identitario, non solo gastronomico ma anche sociale.
Ha preso parte alla serata anche il sindaco di Bastia Umbra, Erigo Pecci, che ha ricordato le radici storiche e imprenditoriali della porchetta a Costano, espressione di un sapere artigianale tramandato e trasformato in simbolo di comunità.

Alla serata ha partecipato anche una delegazione proveniente da Höchberg, città tedesca gemellata con Bastia Umbra, guidata dal sindaco Alexander Knahn. Il legame con la Germania, nato decenni fa, è stato ribadito come testimonianza di un’amicizia che ha trovato nella sagra e nella musica popolare un punto di unione.

Proprio la banda musicale di Costano, che quest’anno celebra il suo 75° anniversario, ha animato l’inaugurazione con un concerto diretto dal maestro Stefano Zavattoni, sottolineando ulteriormente l’intreccio tra musica, tradizione e comunità. A partecipare anche la banda musicale di Höchberg, Musikfreunde, che ha tenuto un concerto.

Tra i presenti anche l’imprenditore Brunello Cucinelli, che ha richiamato l’importanza di valori come comunità, ordine e bellezza nei piccoli centri italiani, individuandoli come basi di un nuovo umanesimo.

La sagra entra così nel vivo con il consueto calendario di dieci giorni dedicati alla cucina tipica e all’intrattenimento musicale, mantenendo saldo il filo conduttore della tradizione e dell’innovazione gastronomica.

Il menù del cinquantesimo anno propone piatti pensati per unire il rispetto delle radici con la voglia di rinnovarsi. Accanto alla regina indiscussa della tavola, la porchetta, i visitatori possono assaporare specialità come il “Tortello Quaranta”, con ripieno di porchetta e condimento a base di olio Dop Umbria, Parmigiano e aneto; “La Recchia e lo Zampetto”, simbolo della cucina rurale locale, serviti con verdure cotte; lo “Stinco di Maiale” al forno con patate croccanti; il più moderno panino con pulled pork accompagnato da cavolo e salse speziate. A completare l’offerta, la già citata “Pasta al Forno del 50°”, che intreccia sapori autentici in una combinazione pensata per lasciare un segno nell’edizione celebrativa.

La Sagra della Porchetta di Costano, nata negli anni Settanta, ha mantenuto nel tempo la sua vocazione di momento di incontro popolare, capace di richiamare migliaia di visitatori ogni anno. La formula che intreccia gastronomia, musica, socialità e spirito di volontariato ha reso la manifestazione non solo un evento culinario, ma anche un’esperienza di comunità che si rinnova di generazione in generazione.

Il cinquantesimo anniversario non rappresenta soltanto un traguardo, ma un’occasione per riaffermare quei valori che l’hanno resa celebre: la capacità di un piccolo borgo di trasformare la propria tradizione gastronomica in motore di socialità, coesione e attrazione culturale.

Fino al 31 agosto, dunque, Costano sarà teatro di serate che uniranno musica, convivialità e soprattutto la porchetta, in un racconto collettivo che dura ormai da mezzo secolo.

Per l’occasione è stato inaugurato l’ex mattatoio, oggi trasformato in un museo vivo della memoria dedicato alla tradizione locale e alla cultura della comunità. L’iniziativa, avviata dall’amministrazione precedente e portata a compimento dall’attuale Giunta, si inserisce nel cuore della frazione diventando un punto di riferimento culturale e identitario.

Il sindaco Erigo Pecci, intervenendo al taglio del nastro dell’ex mattatoio, ha sottolineato l’importanza del recupero di un luogo fortemente radicato nella memoria collettiva: «Ad inaugurare un locale storico non è solo un gesto simbolico. Qui si intrecciano vicende economiche e sociali che hanno segnato Costano e Bastia fino ai nostri giorni. In questi pochi metri si sono vissute esperienze di vita e di lavoro che hanno contribuito alla crescita del territorio. È un piccolo spazio che racchiude grandi storie, da trasmettere e valorizzare. L’amministrazione – ha aggiunto – intende arricchire il progetto aprendolo anche all’enogastronomia locale, per collegare passato e futuro».

A seguire è intervenuto l’assessore alla cultura Paolo Ansideri, che ha definito il nuovo spazio «un luogo multimediale e sperimentale».

Durante la Sagra, infatti, verranno esposti documenti e materiali storici raccolti dai cittadini, in un percorso condiviso che servirà a delineare il futuro del museo: «Non è solo un contenitore di memorie – ha spiegato – ma un luogo iconico che custodisce testimonianze e identità, aperto a nuove prospettive».

Ansideri ha inoltre ricordato che l’edificio, risalente al 1924, conserva un valore storico che oggi viene restituito alla comunità.

Un contributo sentito è arrivato anche da Simone Bordichini, presidente del Gruppo Giovanile di Costano, che ha rimarcato come il recupero dell’ex mattatoio «rappresenti un riconoscimento della fatica e della passione di generazioni di costanesi che hanno lavorato in questi spazi e che con la Sagra hanno trasformato una tradizione in un simbolo di identità collettiva. Questo museo vivo sarà un punto di incontro e di orgoglio per tutta la comunità».

Contatti

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