Focus nel corso del convegno organizzato per domani da Coldiretti presso il centro congressi di Umbriafiere

PERUGIA Oggi in Italia si stima che solamente l’1% circa della Sau (superficie agricola utilizzata) sia interessata dall’agricoltura di precisione che può portare invece a dei risultati importanti
riguardo al miglioramento della produttività agricola e degli standard qualitativi dei prodotti, all’ottimizzazione dei costi di produzione e alla riduzione dell’impatto ambientale. Si
parlerà anche di questo al convegno “Agricoltura di precisione: uno strumento per la crescita del vero made in Italy”, organizzato da Coldiretti Umbria, domani alle 15, presso il centro
congressi di Umbriafiere, sala Maschiella, nell’ambito di Agriumbria. E’ sempre più forte l’esigenza – sottolinea Albano Agabiti, presidente Coldiretti Umbria, che interverrà al convegno – di un’agricoltura di precisione che traduca “in campo” le innovazioni tecnologiche e digitali, con un duplice beneficio. Il primo riguarda l’efficienza aziendale: l’agricoltura di precisione diminuisce i
tempi di lavoro, permette di risparmiare gasolio, di ridurre concimi e agrofarmaci, consente operazioni colturali più precise senza sprechi e sovrapposizioni. Proprio grazie ad un minore uso
di concimi e di agrofarmaci, così come di acqua, l’altro beneficio che essa consente, è quello della sostenibilità ambientale. I vantaggi economici dell’agricoltura di precisione nei seminativi vanno da un minimo di 80 euro/ha fino a 160 euro/ha, secondo le analisi del professor Angelo Frascarelli dell’Università di Perugia, tra i relatori del convegno di Bastia. Inoltre essa – ribadisce Agabiti – può rivelarsi di fondamentale aiuto anche per la tracciabilità sul campo dei prodotti e quindi perla crescita del vero made in Italy, agevolando la trasparenza di quanto arriva sulle
tavole dei cittadini-consumatori, sempre più propensi ad accertare con sicurezza l’origine del cibo. L’agricoltura del prossimo futuro richiederà lavorazioni sempre più mirate, con la sostenibilità nel settore che diverrà un tema ancora più centrale.L’agricoltura di precisione quindi – aggiunge Agabiti – ancora agli albori nel nostro Paese così come in Umbria,potrà svolgere
in quest’ottica una funzione di primo piano; si tratta di un grande cambiamento, anche a livello culturale, che potrà interessare con gradualità tutte le aziende agricole. Il processo di modernizzazione dell’agricoltura – ricorda Agabiti – ha da sempre inciso sulle scelte operative degli imprenditori e propriole ultime innovazioni a cominciare dai sistemi GPS e dall’utilizzo
dei droni, possono giocare un ruolo vitale pure per tanti agricoltori umbri, che debbono riuscire a cogliere tempestivamente i cambiamenti in atto, potenziando le proprie produzioni. Per approfondire questi argomenti e i risvolti per il comparto agricolo regionale, all’iniziativa di Bastia interverranno, tra gli altri, Alessandro Malavolti, presidente Feder Unacoma e
l’assessore regionale all’agricoltura Fernanda Cecchini.

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