IL BILANCIO
BASTIA UMBRA Agriumbria, la casa dell’agricoltura italiana, archivia un’edizione importante e Umbriafiere dà appuntamento a Bari. Agriumbria 2023, 54esima edizione, batte il record di affluenza del suo lungo percorso, anche se si è in attesa del conteggio ufficiale dei numeri, c’è la percezione che si siano superate le 85 mila presenze che nel 2019 fu record assoluto. Molta la soddisfazione da parte dello staff di Umbriafiere, la società che organizza da oltre mezzo secolo Agriumbria per la riuscita dell’evento che ha visto quest’anno aumentare i metri quadri di esposizione, aumentare il numero degli stand e la qualità delle imprese presenti. Dati questi che da soli proiettano l’edizione 2023 come quella della vera ripartenza, per la fiera di settore più grande del Centro Sud Italia, prima a livello nazionale per il comparto zootecnico. I visitatori son giunti da tutto il Paese, le presenze maggiori dal Centro Sud, per godere della variegata offerta presente nelle corsie e nelle diverse aree della fiera. Quella che ormai è considerata la casa dell’agricoltura italiana ha chiuso ieri i cancelli di Umbriafiere, ma rilancia dando appuntamento a Bari per la sua partecipazione ad Agrilevante, l’esposizione internazionale dedicata all’agricoltura mediterranea, che si terrà nel capoluogo pugliese dal 5 all’8 ottobre 2023.
Sarà infatti Agriumbria, a curare l’evento nazionale per il settore agrozooalimentare e ad organizzare la sezione dedicata alla filiera zootecnica. Una partnership importante, quella con Federunacoma, che conferma Agriumbria uno dei player principali del mercato. Lo spazio, organizzato in collaborazione con l’Associazione Italiana Allevatori (Aia) e Ara Puglia, con il supporto di Agrilevante, ospiterà uno spaccato della ricca biodiversità zootecnica italiana con l’esposizione di oltre 400 capi e lo svolgimento di concorsi e rassegne delle principali razze bovine da latte e da carne, bufaline, ovine, caprine, equine e cunicole, con particolare attenzione a quelle tipiche del Sud Italia. Ma il vero fenomeno riconosciuto dai principali operatori italiani del settore, è che proprio nella Mostra di Bastia Umbra trovano il luogo principe per accordi, contratti e sinergie. Ma tra i visitatori non solo operatori, anche tante famiglie con bambini che, come da tradizione, hanno letteralmente invaso le corsie degli animali, soprattutto quelle dei bovini.
Non è un caso infatti che il grande coinvolgimento degli allevatori in Agriumbria è testimoniato dalla quantità e qualità dei capi in esposizione e dalle quattro mostre nazionali dedicate alle razze Chianina e Romagnola di Anabic e Charolaise e Limousine di Anacli. Il presidente di Umbriafiere, Stefano Ansideri, dopo aver ricordato la proficua collaborazione che ha portato alla firma del protocollo per la realizzazione del Polo delle carni italiane, ha confermato la volontà di puntare sempre più sul contributo del Sistema allevatoriale nel realizzare quella che è la manifestazione portante nel calendario di Umbriafiere. «Sistema – ha detto Ansideri che è fondamentale anche per portare avanti quell’obiettivo generale di comunicazione di quelle che sono le autentiche eccellenze dell’agroalimentare nazionale, in netta contrapposizione allo spauracchio costituito dall’avanzata delle ipotesi di introduzione di cibi sintetici anche nel nostro Paese, “stoppate” dall’intervento del Governo italiano con il varo del Ddl annunciato nel corso del recente consiglio dei ministri». Sull’argomento cibi sintetici, infatti, è tornato anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Roberto Morroni, che ha esortato tutti, in particolare gli allevatori: «Ad essere protagonisti del proprio futuro e non a “subire la storia”. Più che il puro e semplice “no” al cibo in provetta, gli allevatori devono insistere nel proporre e promuovere il loro modello virtuoso di qualità, valorizzandone le caratteristiche senza aver paura dei profondi e veloci cambiamenti in atto a livello globale e locale».
Luigi Foglietti

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