Fine anno d’attesa per 90 persone che aspettano la sentenza del giudice fallimentare
Si continua a lavorare ma sale lapreoccupazione tra le dipendenti

BASTIA UMBRA (a.g.) – Di solito, Natale per i lavoratori è anche sinonimo di tredicesima; associazione che, tuttavia, a Bastia Umbra non è stata applicata per tutti. Ad esempio, la tredicesima non arriverà nelle tasche delle dipendenti della Susta, l’azienda di confezioni d’abbigliamento che si trova al confine tra i comuni di Bastia Umbra e Bettona. Le operaie della Susta, almeno fino alla data di ieri, risultano essere ancora in credito per quanto ammonta alla cifra delle mensilità di ottobre e novembre 2009. Più la tredicesima. E non solo; molte di loro, praticamente tutte, sono andate in ferie per le festività natalizie, se di ferie si può parlare per delle lavoratrici che lavorano senza essere pagate e senza sapere non solo se verranno pagate, ma, addirittura, se ritroveranno il proprio posto di lavoro con l’arrivo del nuovo anno. “In attesa che il giudice fallimentare emetta la sentenza in merito alla Susta, ricordiamo che ben novanta dipendenti devono ancora sapere chi e quando pagherà il loro Tfr, da oltre sedici mesi”, raccontano le lavoratrici della Susta “le attuali ragioni sociali subentrate, Susta 36 srl e Susta snc, accusano la difficile situazione finanziaria e, di conseguenza, non pagano le lavoratrici; questo, nonostante lavorino quotidianamente, realtà che lascerebbe presumere che la ditta produca e, anche, incassi”. Ad oggi, le dipendenti che erano state assunte con contratto a tempo indeterminato hanno già beneficiato delle agevolazioni e del contributo regionale; le altre lavoratrici, impiegate con contratto a tempo determinato, beneficiano della mobilità. “In nome della crisi è giusto dare e non controllare di fronte alle richieste d’aiuto da parte delle aziende, nè dare alcuna garanzia economica e professionale a chi lavora?” si chiedono le lavoratrici della Susta “come si può venir fuori da questa crisi, dicendo che bisogna far girare l’economia, se poi non vengono percepiti gli stipendi? Tutto ciò è consentito con l’accordo di molti e il silenzio di tutti. Intanto, tra mille inquietudini, le operaie della Susta aspettano, in buona fede e senza stipendio”.

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