Il candidato sindaco Masci illustra la sua scesa in campo: “Impegno contro il degrado”


BASTIA UMBRA – “Cambiare si può, cambiare si deve”, questa la sintesi di ciò che è scaturito dall’assemblea comunale degli iscritti e simpatizzanti di Forza Italia che si è tenuta presso l’hotel Turim di Bastia Umbra. Ai lavori ha partecipato anche il presidente della commissione statuto e vicecoordinatore provinciale di FI, Fiammetta Modena che ha portato il saluto dei vertici regionali del partito. L’apertura dell’assemblea, ha visto il coordinatore comunale Bagnetti fare un breve riassunto dell’attività svolta in questi ultimi anni dal Partito a Bastia che, nato dalla buona volontà di poche persone, si è identificato, soprattutto nei primi anni della legislatura nei due consiglieri eletti nel 1999 Susta e Monacchia. Dopo Bagnetti hanno preso la parola Bruno Stortini (presidente del Club FI), il prof. Giuliano Monacchia (consigliere comunale), Marina Bacchi (resp. Azzurro donna) e Francesco Fratellini (resp. Informazione e programmazione). Dopo questi interventi, Bagnetti ha sollecitato gli iscritti a collaborare alla formazione della lista elettorale e ha presentato il candidato sindaco della CdL Fabrizio Masci, il quale ha esordito elencando i motivi che lo hanno convinto ad accettare la candidatura. “Da cittadino – esordisce Masci – ho sentito il dovere di fare qualcosa per il degrado in cui si ritrova la nostra città. I cittadini non si sentono più sicuri, la città si sta sviluppando a macchia di leopardo, il problema viabilità vede solo interventi superficiali inutili e senza un piano organico in grado di risolverlo, l’ICI e la Tassa sui rifiuti sono le più alte del comprensorio, il sociale vede solo interventi di facciata ma al di là delle attività meritevoli svolte da associazioni di volontariato non vedo nulla di concreto da parte dell’amministrazione”. Ma il momento clou dell’intervento di Masci, si è avuto quando lo stesso ha affermato : “Dietro di me non c’è nessuno, sono un cittadino che ha deciso di rappresentare gli interessi di tutti e non come è avvenuto fino ad oggi quando chi ha amministrato ha rappresentato quelli, neanche di una parte di essi, ma solo quelli di alcuni”.

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