BASTIA UMBRA Ieri sera (sabato 10 maggio), presso il centro sociale di San Lorenzo, si è tenuta l’assemblea pubblica del comitato “Sì Rotatoria No T RED”, organizzata per aggiornare i cittadini sugli sviluppi legali relativi alle contestazioni delle multe elevate tramite il sistema T RED.
L’avv. Katiuscia Malfetta, portavoce e legale del comitato, ha ripercorso le tappe della vicenda:
Il nostro comitato, è nato in risposta alla “valanga di verbali” notificati alla vigilia di Natale 2024 per infrazioni risalenti a ottobre, e alle segnalazioni di malfunzionamenti del sistema T RED da parte dei cittadini che ritengono di non essere tutti “pirati della strada”.
L’Installazione del T RED in concomitanza della decisione per la realizzazione di una rotatoria in un incrocio storicamente critico, gestito da semafori da 25 anni, l’aumento delle previsioni di incasso quando il Comune ha incrementato le stime delle entrate da sanzioni prima ancora di notificare i primi verbali, multe rilevate a ottobre sono state notificate solo due mesi e mezzo dopo. Questi fatti sollevano più di un dubbio sul reale obiettivo dell’impianto di rilevazione delle multe.
Con la prima sentenza, Il Giudice di Pace ha annullato un verbale e condannato il Comune di Bastia al pagamento delle spese legali del ricorrente. La sentenza ha evidenziato l’assenza della delibera di giunta necessaria a motivare l’installazione del T RED in un incrocio specifico, rendendo illegittima la contestazione differita delle sanzioni. La seconda udienza (9 maggio) ha rinviato il pronunciamento, su richiesta della Polizia Locale, che rappresentava il Comune.
La prima sentenza ha stabilito che, senza una delibera di giunta basata su una relazione tecnica che giustifichi la scelta dell’incrocio, i verbali redatti in differita tramite i filmati del T RED sono illegittimi.
«Il dirigente ha acquistato il dispositivo legalmente, ma spettava alla giunta deliberare l’installazione in quello specifico incrocio. Senza questo atto, le sanzioni sono nulle», ha spiegato Malfetta, sottolineando che tutti i verbali impugnati rischiano lo stesso esito del primo se non emergeranno nuovi elementi.
Dopo la prima sentenza, il comitato ha incontrato il sindaco, che si è dichiarato «pronto a valutare proposte per chiudere la vicenda». Tuttavia, Malfetta ha replicato che «la proposta non può partire da noi: il Comune ha le risorse, i tecnici e i legali per trovare una soluzione. Se a parole si dichiara disponibile, ma negli atti resiste ai ricorsi, il ragionamento non regge. Perché il Comune non ha agito in autotutela? Perché ha spento immediatamente il sistema, rendendo impossibili verifiche? E perché ha assunto un consulente esterno per il contenzioso in tribunale, anziché per trovare una soluzione conciliativa?»
Paola Mela, altra portavoce, ha ribadito: «Chiediamo coerenza tra dichiarazioni e azioni. Oggi pomeriggio mi ha chiamato il sindaco per concordare rapidamente un incontro e martedì incontreremo Pecci per ascoltare le sue proposte, ma la tutela dei cittadini multati con verbali illegittimi non è negoziabile. Chi ha pagato in misura ridotta entro 5 giorni deve almeno evitare la decurtazione dei punti patente».
L’assemblea si è chiusa con un buffet organizzato dai volontari, simbolo della capacità dei cittadini di sapersi organizzare anche da soli per il bene comune. Il comitato conferma l’impegno a garantire trasparenza e legalità, invitando il Comune a lavorare e a collaborare per una soluzione condivisa. Dopo l’incontro in comune di martedi 13 maggio sarà convocata una nuova assemblea per riferire sul confronto.
Comitato Si Rotatoria No Tred
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