Attesa per il «decalogo» del centro

Si fa il conto dei giorni previsti dal regolamento per le osservazioni dei cittadini 
 
BASTIA — Forse tra gli ultimi atti amministrativi del Consiglio comunale in carica sarà l’esame delle osservazioni al Piano normativo del centro storico, il documento che, se non interverranno intoppi per ora imprevedibili, potrebbe arrivare all’assemblea consiliare entro il prossimo marzo. Tutto dipende dai tempi di pubblicazione e di indizione della tornata elettorale amministrativa. La delibera consiliare del Piano, adottata da dieci giorni, è attualmente agli «Affari generali» del Comune per le verifiche di rito prima della pubblicazione che, secondo i bene informati, dovrebbe avvenire entro gennaio. Da quel momento sono previsti «30 + 10» giorni perché i cittadini possano presentare le osservazioni. I dieci giorni in più sono previsti per consentire le eventuali controdeduzioni dei cittadini interessati alle osservazioni presentate. Se i tempi lo consentiranno, prima dello scioglimento l’attuale Consiglio comunale potrà tornare sui contenuti del Piano esaminando le osservazioni che, se saranno abbastanza numerose e calzanti, potrebbero favorire anche utili variazioni alle previsioni originali. Si ritiene, infatti, che le osservazioni dei cittadini potranno confermare o smentire la validità del Piano adottato ipotizzando l’interesse pubblico ai correttivi che potrebbero rendere concreti gli interventi di recupero auspicati nell’area della vecchia Insula e attesi da oltre 20 anni.
Un’operazione che riguarda estetica ed arredo urbano, ma soprattutto mette in gioco la ripresa della vita, con le residenze, e dell’attività economica del centro storico. Potrebbe rappresentare, inoltre, una leva per importanti investimenti nel settore commercio, tali da rilanciare l’intero comparto invertendo una tendenza che nelle ultime stagioni è stata caratterizzata da incertezza. Sono attese anche correzioni alla disciplina del traffico per decongestionare la circolazione dei veicoli sulle strade urbane, ma soprattutto la realizzazione dei sottovia ferroviari per i quali ancora non è stato firmato l’accordo con le Ferrovie dello Stato.
m.s.