Il Siulp torna a segnalare le condizioni della sede della polizia

I sindacati chiedono lo spostamento a Perugia
ASSISI (fla.pag.) – Dopo la proposta di chiedere al ministero degli Interni la chiusura del commissariato di Assisi per le condizioni indecorose in cui si trovano costretti a lavorare gli uomini della polizia di Stato, il Siulp – sindacato italiano unitario lavoratori polizia – torna a denunciare l’assenza di risposte da parte delle istituzioni preposte, e chiede al questore di Perugia di “sospendere temporaneamente, comunque sino a quando non sarà risolta la situazione logistica del commissariato di Assisi, le deleghe amministrative”, che dovrebbero quindi essere sbrigate a Perugia. Il Siulp allega anche una foto (non un fotomontaggio. ndr) di un cartello nel quale il commissariato è ‘appaiato’ ai bagni pubblici: “L’ordine – l’ironia amara del sindacato – è quello esatto, i bagni sormontano la polizia e ci si arriva più facilmente che in commissariato. È passato oltre un mese – continua la nota – dalla denuncia con la quale intendevamo sensibilizzare il Comune di Assisi e le altre istituzioni in ordine alle problematiche logistiche del commissariato, ed è sconfortante ammettere che a oggi nulla è cambiato. L’amministrazione, apparentemente sorda quando si tratta di tutelare la salute dei propri dipendenti, non ha fatto nulla per alleviare i disagi del personale in servizio”. Il Siulp ricorda le difficoltà degli agenti, gli ambienti insalubri e piccoli o il fatto che “la ricezione amministrativa dei cittadini avviene al primo piano, all’interno di un ufficio nel quale operano quattro elementi con quattro terminali e, nei momenti di grande affollamento la calca sulle scale rende difficoltoso anche il passaggio tra i due piani. Continueremo a batterci per i colleghi in servizio ad Assisi per assicurare loro condizioni di lavoro decorose – conclude la nota – anche se come al solito coloro che dovrebbero essere investiti per dare risposte e risolvere le problematiche sembrano confidare nello scorrere del tempo per far cadere i problemi nel dimenticatoio”.

Corriere-2010-10-07-pag23

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