Quarantunesima edizione della sagra dedicata alla tradizionale produzione locale
COSTANO – La storia della porchetta a Costano ha un’origine antica. Il Gruppo giovanile di Costano ha trovato un documento che testimonia la produzione della porchetta nel paese. La nota, contenuta in un registro, il 332, al foglio 132, è del 1584 e testimonia la produzione della porchetta, ma l’usanza è presumibilmente molto più antica. Del resto il maiale, di razza “macchiaiola”, è presente non solo nei dipinti del ciclo giottesco di Assisi, ma anche in statue di sant’Antonio presenti nel territorio. Il Gruppo giovanile, dal 1968, ripropone questa tradizione, dedicando alla produzione una vera e propria festa. Dieci giorni dedicata alla specifica produzione e alle tradizioni contadine in generale, con l’obiettivo di riscoprire, ogni anno, una ricetta, un piatto tipico. Iniziato ieri, l’appuntamento proseguirà fino al 31 agosto. La festa, oltre alla gastronomia, offre musica per tutte le età. Nell’area verde, dedicata ai più i giovani, che prende il nome di Garden Side, si balla tutte le sere. Dopo il party inaugurale di ieri, questa sera è la volta di I-Shence HENCE (dance hall international guests). Domani, invece, Bar Tender party, dj resident & Bar Tender Guest + Ale T. Voice: Lill0! Animazione: Febe Van Liebe Group Domenica è tempo di Delight, con i dj Cara & Farfy, voice Alex Holliwood. Per chi ama il ballo più tradizionale, tutte le sere suoneranno le migliori orchestre. Questa sera, per esempio, è la volta di Matteo Tarantino e la sua orchestra. Domani si esibisce Isabella Ferrari, accompagnata dai Casanova. Domenica l’Orchestra spettacolo Vincenzi. Lo stand gastronomico sarà aperto al pubblico a partire dalle 18.

LA STORIA
Il nome deriva dal latino costa, perché il paese sorge lungo la scarpata fluviale dell’antico corso del fiume Chiascio. Nel significato più esteso, dunque, Costanum sta ad indicare il concetto di “terra lungo la scarpata”. Proprio in questa zona, nel III secolo, fu martirizzato san Rufino, primo vescovo della città di Assisi: inviso ai dominatori romani per la sua opera di evangelizzazione, venne annegato nel fiume legandogli al collo una macina in pietra. Le sue spoglie vennero conservate e venerate in questo luogo, fino al V secolo quando furono traslate nella città di Assisi. Intorno al 1403 l’aspetto di Costano era quello di un castello, evolutosi a partire da un fortilizio esistente sin dal XIV secolo, che si trovava proprio al confine tra le terre di Perugia e quelle d’Assisi. Nel 1817, per ordine diretto dello Stato Pontificio, Costano passò dal contado di Assisi a quello della ricostituita Bastia Umbra, in maniera definitiva.

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