Bastia Umbra, la maggioranza chiede la revoca per procedere al risanamento L’opposizione contesta: «Va mantenuto il valore dell’area Mignini Petrini»

BASTIA UMBRA – È scontro fra le forze politiche dopo che nell’ultimo consiglio comunale è stato discusso l’ordine del giorno della maggioranza che impegna sindaco e giunta a chiedere la revoca del vincolo ‘per interesse culturale’ sull’area dell’ex mangimificio Mignini Petrini che pare includere anche l’area dell’ex pastificio Spigadoro e l’attuale molino. «La strada giusta è arrivare alla revoca da parte della Sovrintendenza del vincolo per consentire al Comune, in collaborazione con i privati, con il coinvolgimento degli enti sovraordinati preposti, di varare un progetto che sia utile alla comunità in quanto fattibile ed economicamente sostenibile»,dice l’intergruppo Forza Italia-Bastia Popolare che teme che il vincolo possa bloccare il recupero del centro storico di Bastia». Di parere opposto Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, il consigliere Lucio Raspa del gruppo misto, Sinistra Italiana, Partito Socialista Italiano che evidenziano – con un articolato intervento – come con la rimozione del vincolo si negherebbero implicitamente i valori del comparto e dei beni che su esso insistono. Si aprirebbero inoltre, implicitamente, le strade verso la demolizione e perdita dei beni presenti nel comparto, senza la garanzia della qualità progettuale e dell’interesse collettivo dell’operazione edilizia che verrà proposta. Infine, si rinuncerebbe ad avviare un percorso progettuale di largo respiro coinvolgendo proprietà, enti e istituzioni, soggetti rilevanti del territorio volto a individuare proposte progettuali in grado di valorizzare i caratteri storico-culturali dell’intero comparto.

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