Giovane ucciso a Ferragosto, estradato dalla Germania il quarto indagato. L’avvocato: «Finalmente avremo la sua versione dei fatti»
BASTIA Si trova nel carcere italiano di Bolzano a seguito di estradizione il quarto indagato per la morte del 24enne Filippo Limini, vittima di una notte di follia esplosa a Ferragosto in un parcheggio fuori da una discoteca di Bastia. Valentin George Neculai, ventenne di origine romena residente a Bastia Umbra, è arrivato dalla Germania in Italia intorno a mezzogiorno di venerdì, scortato in treno dalla polizia del Brennero che ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa il 21 agosto dal gip del tribunale di Perugia, Natalia Giubilei, per rissa e omicidio preterintenzionale in concorso. Neculai era stato bloccato lo scorso 2 settembre al confine tra Austria e Germania e portato nel carcere tedesco a seguito di Mae (mandato di arresto europeo) emesso dalla Romania per una condanna definita ad un anno in comunità per lesioni colpose, reato commesso quando era ancora minorenne. Per quel mandato d’arresto, Neculai fu fermato anche in Italia, ma rimesso in libertà senza ulteriori misure. Dalle carceri di Francoforte prima, e Monaco poi, ora è in Italia: «Non è stato semplice, ma ce l’abbiamo fatta. Il rischio era quello di dover affrontare un eventuale processo senza potersi difendersi – spiega l’avvocato difensore Francesco Cinque, che ha seguito il suo assistito anche in Germania tramite un collega tedesco – Finalmente avrò l’opportunità di parlare con lui, farmi spiegare la sua versione dei fatti e capire il suo eventuale ruolo, tutto da dimostrare, nella tragedia di Filippo Limini. Bisognerà comunque attendere il deposito della consulenza dei periti della procura per accertare le cause di morte
del ragazzo e le indagini sono tutt’ora in corso. Resto in attesa di capire come potrò incontrare il mio assistito anche in ordine alle vigenti restrizioni anti Covid». Sarebbe stato Neculai il «quarto uomo» che andò a dare manforte al gruppo di bastioli, colpendo Filippo Limini con pugni e calci quando era già steso a terra e prima di venire investito dalla Opel di Brendon Kosiqi che fu arrestato insieme a Kevin Malferteiner e Denis Hajderlliu per poi finire agli arresti domiciliari concessi (ai tre indagati) all’esito della convalida dal gip. Le indagini dei carabinieri della compagnia di Assisi, guidati dal tenente colonnello Marco Vetrulli e coordinate dal pm Paolo Abbritti, riuscirono ad individuare un testimone chiave, una giovane che racconterà di aver notato un «ragazzo disteso a terra dietro la Opel che veniva colpito violentemente da calci e pugni da Valentin». Valentina Scarponi

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