Bastia, chiedevano soldi ad Agriumbria: ordine di allontanamento dal centro fieristico

LA VICENDA

BASTIA UMBRA Era al bar vicino al centro fieristico mescolato tra la folla che vi si era riversata uscendo dalla rassegna Agriumbria. Pensava di averla fatta franca quando invece è stato avvicinato da due poliziotti che lo hanno invitato ad uscire. Ha provato ad opporre resistenza dichiarando di non capire cosa gli agenti volessero da lui. Ha tentato, invano, di convincerli che stavano sbagliando persona. Invece non si stavano sbagliando: si trattava di un truffatore che chiedeva denaro per beneficenza. La polizia lo ha denunciato per truffa e sostituzione di persona insieme ad altre otto persone che nei giorni di Agriumbria chiedevano donazioni per disabili e bambini. Nello specifico, le nove persone, di origine romena e di età compresa tra i 22 e i 35 anni, sono state notate da personale della vigilanza privata mentre, spacciandosi per appartenenti ad un’associazione benefica, chiedevano ai passanti donazioni di denaro da destinare a persone non udenti, disabili e bambini in condizioni di difficoltà. Quattro delle nove persone denunciate sono state sorprese in due occasioni. Il vigilante ha quindi richiesto l’intervento della polizia. Gli agenti del commissariato di Assisi, giunti sul posto, hanno avvicinato le nove persone e, appurato che stavano ponendo in atto una truffa, le hanno accompagnate presso l’ufficio di polizia per l’identificazione. Nei loro confronti, inoltre, è stato emesso l’ordine di allontanamento con divieto di ingresso al centro fieristico regionale, oltre ad una sanzione amministrativa prevista dal regolamento urbano del Comune di Bastia. Nell’occasione anche altre due persone sono state raggiunte da sanzione amministrativa dopo esser state sorprese a tenere una condotta in contrasto con il diritto di libera fruizione dell’area da parte della cittadinanza. “Fate una donazione per i disabili“. Esordiscono così i truffatori avvicinandosi ai passanti. Si fingono sordomuti e con la bocca serrata e una cartellina in mano chiedono di contribuire alla raccolta fondi. Chiedono con insistenza che vengano fatte delle donazioni, facendosi intendere non a parole ma a gesti. Gesti inventati che non corrispondo alla reale Lis, ovvero la lingua dei segni italiani. Quando poi vengono scoperti dalle persone che stanno per truffare, nascondono la cartella e se ne vanno prima dell’arrivo della polizia. In questo caso, invece, i poliziotti sono intervenuti tempestivamente e li hanno sorpresi con il denaro sottratto a gente di buon cuore che, di fronte ad una richiesta di donazione, non ha saputo dire “no”. Oltre ai soldi, gli agenti hanno trovato anche il foglio di raccolta firme. Questo tipo di truffatori esiste e agisce da anni. Ultimamente sembrano aver aumentato e perfezionato la loro attività in modo da essere più efficaci. Le loro vittime sono prevalentemente persone anziane. I luoghi in cui agiscono sono generalmente molto affollati. Non agiscono quasi mai da soli e si presentano come facenti parte di un’associazione internazionale che sta promuovendo una raccolta fondi a favore di qualche iniziativa a sostegno di persone non udenti. Spesso per dare più credibilità alla loro richiesta, mostrano un foglio su cui è riportato il logo dell’associazione e i nomi delle persone che hanno già donato.

Massimiliano Camilletti

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