E’ l’ipotesi di reato su cui lavora la procura. Domani incontro tra Comune e sindacati
BASTIA UMBRA – La storia della Hemmond che muore un’altra volta passa anche per un’inchiesta aperta dalla procura della Repubblica di Perugia. Si muovono due sostituti procuratori, Sergio Sottani e Manuela Comodi. Bancarotta fraudolenta sarebbe l’ipotesi di reato del fascicolo aperto in piazza Matteotti. Bancarotta fraudolenta significa insolvenza dolosa. Ma da parte di chi? La lunga agonia della fabbrica che produceva i maglioni griffati adesso è passata al setaccio dagli uomini della brigata volante della guardia di finanza di Assisi. Le fiamme gialle hanno ascoltato come persone informate sui fatti, chi ha messo piede nell’azienda per tentare il rilancio passando per l’affitto. Magari chi può conoscere bene certi “segreti”. I finanzieri stanno controllando documenti, movimentazione delle merci, ricostruendo i passaggi chiave che hanno portato prima al fallimento e poi al tentativo di rilancio finito in un cassetto. Un’inchiesta che abbraccerebbe i due periodi di vita (prima e dopo il fallimento) travagliata dell’impresa tessile che quando ha chiuso la prima volta ha dato un duro colpo ad un comparto che a Bastia e dintorni tira forte. E che quando ha stentato a rimettersi in moto, ha acceso speranze che però sono naufragate quasi subito. Perché? Forse toccherà all’indagine delegate alla guardia di finanza capirne il motivo.
Quello della Hemmond che muore un’altra volta non è solo un caso che passa in mezzo alle divise e alle toghe. E’ anche un caso che riaccende il fronte della difesa del lavoro che non c’è più o che, dall’aprile
dell’anno scorso, ce ne è stato ben poco. Domani pomeriggio il sindaco di Bastia Umbra. Francesco Lombardi ha convocato un incontro con i sindacati per fare il punto della situazione. Un ritorno di attenzione dopo che nelle scorse settimane il rincorrersi di voci su un nuovo blocco dell’attività della Hemmond, aveva fatto alzare le antenne a più di un osservatore.
Al vertice in Comune parteciperà anche la Uil che per bocca di Giorgio Salucci, segretario regionale Uilta, chiederà un nuovo coinvolgimento delle istituzioni. “La Hemmond? Per me è come se non avesse mai riaperto- dice Salucci- e quell’azienda non è finita adesso. Erano rimaste soltanto due persone che lavoravano allo spaccio. E’ così da quando sono stati svuotati i magazzini. Dopo il fallimento non credo che la cordata arrivata a Bastia con la formula dell’affitto sia stata quella giusta. Adesso resta dentro solo tanta amarezza”. Sul caso Hemmond ha presentato un’interrogazione alla giunta regionale Vannio Brozzi (Ds) che chiede “quali sono le iniziative che la giunta regionale intende intraprendere per affrontare la situazione di crisi occupazionale dell’azienda”.
L.Ben.
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