Agostino Milioto DS ppdi ROBERTO BARBACCI
BASTIA UMBRA — La corazzata biancorossa è pronta a salpare. «Un paio di ritocchi, forse tre e ci siamo», aggiunge Agostino Milioto. Che si gode il caldo e soprattutto il sole della Sicilia, ma col telefono sempre a portata di mano.
«Oggi sarà un’altra giornata importante — spiega il diesse — perché dovremmo chiudere due operazioni che ci consentiranno di andare in ritiro praticamente con tutti gli effettivi della rosa a disposizione. Poi è chiaro che se si presenterà l’occasione per fare qualcosa non ce la lasceremo scappare, ma direi che con un paio di fuoriquota l’organico è già bello che pronto». Un centrocampista giovane ma di spessore ricalca appieno l’ identikit selezionato dalla società bastiola. «E poi dobbiamo chiudere con il portiere fuori-quota, scegliendo tra tre opzioni». Non fa nomi, Milioto, ma sa il fatto suo e questo a Bartolucci basta. «La società ha fatto un grande sforzo, l’area tecnica deve essere in grado di ricalcarne te orme e valorizzarne il lavoro fattosi. Piero Lombardi di suo s’è già detto soddisfatto ed è pronto a tuffarsi a capofitto nella nuova avventura. «Il Bastia che sta nascendo —riprende Milioto —è una creatura molto simile a ciò che il calcio di oggi richiede. Una squadra giovane, forte fisicamente e possibilmente anche un po’ sfrontata. Limitare i costi è un imperativo, ma scegliere le persone, prima ancora che i giocatori giusti, lo è altrettanto. Abbiamo puntellato la difesa con elementi di esperienza come Tajolini ed Eramo e stiamo per perfezionare l’arrivo di Barbetta, confermato il blocco della mediana con Mattia e Marchetti, pescato un centravanti che ben conosce la categoria come Riccardi accanto al quale Pagni non potrà che crescere bene». E poi tanti giovani: da Moretti a Bura, da Ferri a BruneIli, fino a Severini.«Il mix è giusto e la miscela spero possa funzionare per un campionato che si preannuncia molto ostico. Chi vedo favorito? Se dovesse restare in D, l’Arezzo del mio amico Capuano parte davanti a tutti. Col Siena, se ci sarà, da tenere in debita considerazione».

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