E’ IL MUSICAL dei record e delle meraviglie, quello che sta per sbarcare al Lyrick Theatre di Santa Maria degli Angeli: due serate, mercoledì 8 e giovedì 9 alle 21.15, con «Jesus Christ Superstar», lo spettacolo che ha rivoluzionato la storia del teatro musicale italiano e che si ripresenta adesso con un cast da favola. Star della musica leggera – Mario Venuti nei panni di Pilato, Simona Bencini come Maddalena, Matteo Becucci, Giuda – impreziosiscono infatti il sontuoso show che racconta l’ultima settimana della vita di Cristo in chiave rock, con orchestra dal vivo, trenta elementi in scena, interamente cantato in inglese. A svelare segreti e successi del musical più famoso mai rappresentato in Italia è il regista, produttore e ideatore Massimo Romeo Piparo.  Come nasce l’avventura di Jesus Christ Superstar? «Quindici anni fa, sullo stretto di Messina, con la sana incoscienza dovuta all’età. Ero un giovane attore con una grande passione per i musical, andavo a vederli all’estero perché in Italia il genere non aveva ancora attecchito. Quando ho avuto l’opportunità di farlo, ho scelto l’opera più dirompente e vicina alla sensibilità italiana»  E da lì non si è più fermato? «I rudimenti dello spettacolo sono in un piccolo concerto a Messina, nel ’95 c’è il debutto in inglese con un gruppo siciliano, poi siamo stati chiamati al Teatro Smeraldo di Milano e da lì al Sistina di Roma, voluti da Garinei. Così inizia la mia carriera di regista e produttore di musical». I numeri parlano da soli… «Undici anni consecutivi in cartellone nei teatri nazionali, più di un milione di spettatori, oltre mille rappresentazioni in 84 città, 100 artisti nel cast. Il nostro record è ancora imbattuto, nel 2000 siamo stati inseriti nelle celebrazioni del Giubileo, con riconoscimento ufficiale della Santa Sede».
Questa è la quarta versione dello show. Quali sono le novità?  «Sono essenzialmente due, la prima riguarda il cast. Dopo 11 anni di repliche servivano nuovi stimoli e curiosità, così ho pensato di chiamare gli artisti della canzone italiana. A sorpresa hanno accettato tutti, è venuta fuori una sorta di ‘nazionale cantanti’ che si affianca ai pilastri del musical come Cristian Ruiz e Paride Acacia. Lui interpreta Gesù da sempre, fin dalla prima recita». E l’altra novità? «Ho tolto la traduzione in simultanea con i sopratitoli e ho inserito nella scenografia un led wall tecnologico e rock: ci scorrono passi del Vangelo a cui si ispirano i brani da eseguire. C’è anche un filmato in omaggio a Carl Anderson, il Giuda del celebre film, che recitò con noi nel Duemila». Pronti per Assisi? «Prontissimi, il contesto di Assisi e di un teatro come il Lyrick sono l’ideale per questo spettacolo che pur mantenendo un visione laica e mondana, ha una spiritualità aggiunta molto forte. Saranno due serate di grande atmosfera». Il segreto di tanto successo? «Il personaggio del titolo e la musica, un cocktail imbattibile. C’è una partitura di rock sinfonico che non è stata mai eguagliata e la storia è la più famosa, amata e affascinante dell’umanità».

di SOFIA COLETTI
Nazione-2010-12-05-Pag35

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