Idv e Mongolfiera in campo in difesa di ambiente e paesaggio
ASSISI – Nel territorio di Assisi si costruisce senza badare al panorama e a come le nuove costruzioni “coprono” i monumenti, tanto che da alcune zone di Santa Maria degli Angeli risulta praticamente impossibile vedere interi pezzi della città serafica. La denuncia arriva da Paolo Brufani, ex presidente del consiglio comunale e oggi esponente dell’Italia dei Valori, che punta il dito contro “i tetti a terrazzo a differenza della tradizione dei tetti a falde piane riunite al colmo, che impediscono la visuale di Assisi (e in alcuni casi, a Santa Maria degli Angeli, persino della locale basilica), con quasi. tutti i monumenti completamente oscurati. Si costruisce – aggiunge Brufani, fornendo ampia documentazione fotografica – a pochi metri dalla strada provinciale, pareti alte più di 10 metri, ma poi ci si dimentica di sfalciare l’erba e mettere a posto le cunette e gli spazi a lato della superstrada di fronte a Santa Maria degli Angeli”. Critiche al “troppo che stroppia” arrivano anche dalla Mongolfiera, che torna a occuparsi della collina nelle vicinanze dello stadio degli Ulivi dove “sbancata una collina, moltiplicati i volumi: dove c’era una piccola casetta (almeno in superficie), nasce un palazzone, un mostro di cemento che dà il senso di come sia stato amministrato il territorio in questi anni. E pensare – è scritto nel blog – che la zona è delicatissima, alle pendici del Subasio, la strada che porta all’antica e pregiata abbazia di San Benedetto e quindi all’eremo delle Carceri. Si tratta di un consumo di territorio spaventoso – conclude la Mongolfiera – che avviene nella città di San Francesco, protettore delle creature e dell’ambiente”.

Corriere-2010-07-28-pag21

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