La sagra di Costano punta al futuro dopo i 22mila piatti serviti nel 2025
I NUMERI
Oltre 22mila piatti serviti, centinaia di porchette distribuite e 250 volontari al lavoro per dieci giorni. Sono questi i numeri della cinquantesima edizione della sagra della porchetta di Costano, un appuntamento che ormai fa parte integrante della vita della comunità bastiola e che continua a richiamare visitatori anche da fuori dai confini comunali. La sagra nasce più di cinquant’anni fa come momento di aggregazione popolare, una festa semplice che unisce sapori e persone. Nel tempo, ha mantenuto questa natura essenziale, fatta di gusto e convivialità autentica. Al centro della festa c’è sempre la porchetta, preparata seguendo ricette tradizionali che si tramandano di mano in mano, custodite gelosamente da chi da decenni si occupa della sua realizzazione. È questa continuità di metodi e sapori che contribuisce a mantenere viva la sagra, nonostante i cambiamenti culturali e sociali che attraversano le generazioni. Simone Bordichini, presidente del comitato organizzatore e a capo del gruppo giovanile, ringrazia i 250 volontari che con dedizione e passione hanno reso possibile la manifestazione: «Non è merito mio, ma di chi ha lavorato con impegno, spesso dietro le quinte». Tra gli ospiti di quest’anno anche i gemelli tedeschi di Hochberg, che hanno aggiunto un tocco internazionale alla festa. Ma al di là degli ospiti e dei numeri importanti, la sagra mantiene la sua dimensione popolare e familiare, fatta di tavolate condivise, musica dal vivo e profumi che raccontano la storia di Costano e della sua tradizione gastronomica. Uno dei momenti più significativi di questa edizione è stato l’apertura del vecchio mattatoio,
uno spazio recuperato e destinato a diventare il futuro museo della porchetta. Non si tratterà solo di un luogo espositivo, ma di uno spazio vivo, progettato per ospitare attività, incontri e momenti di socialità durante tutto l’anno, rafforzando così il legame tra la porchetta e la comunità. «Vogliamo che diventi un punto di riferimento, che racconti non solo la nostra porchetta ma anche la storia e l’identità del paese», spiega Bordichini. Sul fronte organizzativo e logistico, il comitato è al lavoro per affrontare alcune questioni aperte, in particolare quella degli spazi. C’è la necessità di dotare l’area di coperture per i concerti e di migliorare la sicurezza, ma ogni intervento sarà calibrato
per non perdere quell’atmosfera raccolta e familiare che contraddistingue la manifestazione. «Prima di pensare a qualsiasi ampliamento – sottolinea il presidente – bisogna consolidare le basi con attenzione, passo dopo passo». Il ruolo dei giovani è centrale nell’organizzazione della sagra. Il gruppo giovanile rappresenta infatti la parte più dinamica e attiva della macchina organizzativa, con un contributo che va ben oltre il semplice supporto logistico. Per Bordichini, il loro coinvolgimento è essenziale per mantenere viva la tradizione e per costruire occasioni di incontro reale. Guardando al futuro, il comitato non esclude la possibilità di organizzare una versione invernale della rassegna, anche se per ora resta solo un’ipotesi. «Non è nei programmi immediati – precisa Bordichini – ma nulla è escluso e siamo aperti a nuove idee per coinvolgere sempre più persone». Un punto fermo, invece, è la sede della manifestazione: «La porchetta è il nostro marchio, il segno che ci identifica.La sagra non si sposterà da Costano, perché qui è nata e qui deve continuare a svolgersi».
Massimiliano Camilletti
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