Assemblea Cei Il cardinal Bagnasco: “Seguire l’esempio di Francesco. La vera riforma è la conversione dei cuori”
Monsignor Bregantini: “La disoccupazione offende la dignità della persona”

di CARLO APOSTOLI

ASSISI – La “crisi della politica” viene dall’“aver staccato i problemi della gente dalle beghe dei politici”, è questo che va corretto e i vescovi lo hanno detto ad Assisi in modo “chiaro e severo”. Lo ha riferito il presidente della commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro e arcivescovo di Campobasso, Giancarlo Maria Bregantini, a margine dell’assemblea generale della Conferenza episcopale.
Si è radicata, negli ultimi anni in Italia, “una politica di isolamento, staccata dai problemi. Se i politici si facessero carico dei problemi della gente, tutti si riavvicinerebbero alla politica. Soprattutto i giovani”, di cui il Paese ha estremo bisogno, e a cui i politici dovrebbero guardare con più affetto. Se ciò accadesse – ha precisato – la gente vedrebbe i propri problemi risolti dalla politica e i politici i propri interessi; questa è la dinamica”. Sul riavvicinamento della politica ai “problemi concreti delle persone il richiamo dei vescovi, stavolta – ha affermato ancora Bregantini – è stato chiaro e severo”.
“La prospettiva è molto chiara – ha detto Bregantini – vogliamo essere sale della terra e luce del mondo; sale e non miele, perchè, come diceva san Giovanni Grisostomo, davanti a certe situazioni le cose vanno dette chiare, e Bagnasco lo ha fatto”. La disoccupazione “offende la dignità della persona”, e, in questo senso, il lavoro si può considerare un “valore non negoziabile” al pari della vita. Lo ha affermato il presidente della commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro e arcivescovo di Campobasso, Giancarlo Maria Bregantini, a margine dell’assemblea della Cei in corso ad Assisi. “Occorre – ha detto – mantenere intatta l’intuizione dell’enciclica Caritas in Veritate, che spiega come i valori non sono distinguibili in negoziabili e non. C’è una ecologia del cuore e una ecologia della terra, valori legati alla terra e alla storia, che non si possono mai dare l’uno senza l’altro, una contrapposizione forzata e anche dal punto di vista operativo”. “La forza che io do alla difesa della vita – ha aggiunto – la metto anche a difesa del creato. I
valori sono tutti non negoziabili”. “Quando un giovane laureato viene a dirci che è senza lavoro – ha concluso – non si tratta di da-re raccomandazioni, ma di ridare dignità alla persona attraverso la concretezza di percorsi fatti insieme, accompagnati da una politica che guardi con lungimiranza al domani. Questa non è beneficenza è rispetto della dignità,un valore centrale per tutti”.
In questa “ora drammatica e affascinante” il Papa indica alla Chiesa universale “la strada della conversione dei cuori e della vita”, ed “è questo il centro pulsante di ogni vera riforma”. Lo ha detto il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinal Angelo Bagnasco, nell’omelia della messa celebrata ieri mattina nella basilica inferiore di Assisi, dove è in corso la sessantaduesima assemblea generale della Cei. Pregando vicino alla tomba di San Francesco, ha esortato a seguire “il suo magistero chiaro e mite, con l’esempio della sua semplicità disarmata e disarmante, ci precede in questa luminosa via della conversione che è la più vera, efficace e urgente risposta a quest’ora drammatica e affascinante”. La conversione, “lieta via” – l’ha definita Bagnasco – può essere tuttavia intrapresa solo grazie ad una rinnovata consapevolezza di essere “dei salvati”, “non per opere giuste da noi compiute, ma per la “misericordia di Dio”. Un invito all’umiltà e all’ascolto rivolto soprattutto ai vescovi, perchè possano “ripartire sereni incontro agli uomini” e accompagnarli nel loro cammino di conversione.

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