di Antonio Mencarelli

Tutto ebbe inizio nel gennaio del 1957, quando il settimanale “La Voce”, nella pagina di Bastia, pubblicò un articolo intitolato A proposito del monumento e delle Tre cannelle, firmato da Paris Spinella. Il cronista si riferiva alla discussione se fosse opportuno trasferire il monumento a Colomba Antonietti in altro posto (ad esempio in viale Umbria), e coprire la scalinata di accesso alla fonte delle Tre cannelle, per dare più spazio alle auto e alle persone. Due furono gli slogan dei rispettivi schieramenti: “Conservare le memorie della piazza”, diceva il primo; “In marcia con il progresso”, era la risposta.

In sintesi, dopo la relazione che l’Ufficio provinciale d’ igiene in cui era dichiarata non potabile l’acqua della fontana, nel  1958 la giunta diede incarico al geometra Gino Marconi di redigere un progetto che non ebbe seguito per mancanza di fondi. Il finanziamento arrivò nel 1961 (960.000 lire complessive con appalto affidato alla impresa Claudio Brozzetti di Bastia).

Per lo spostamento del monumento si dovettero attendere altri tre anni. Fu collocato davanti  alla nuova sede comunale e inaugurato nell’ottobre 1964.

Ai nostri giorni, in occasione dei lavori di nuova ripavimentazione della pazza Mazzini, sembra che la storia delle Tre cannelle sia ritornata a galla e piovono richieste per effettuare uno scavo e constatare se sia possibile riportare alla luce la fonte.

Nel ripercorre alcuni momenti di questa storia si allegano alcune foto che indicano i lavori di risanamento compiuti nell’agosto 1928, lo scavo del 1985 durante il primo rifacimento della piazza (foto Fap Aulo Piccardi) , il progetto del geometra Marconi, tratto dall’archivio storico comunale, con le varie sezioni della scalinata (scala 1:100).

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