Todi, giallo sul decesso di una giovane di 27 anni violentata alcuni giorni fa
AVEVA subito uno stupro la notte tra il primo e il due giugno nel parcheggio di una discoteca di Bastia Umbra la ragazza di 27 anni, residente in una frazione di Giano dell’Umbria, morta improvvisamente sabato nell’appartamento di un suo amico nel centro storico di Todi. Ancora misteriose le cause del decesso verificatosi pare nelle prime ore del pomeriggio. Sarà l’autopsia, in programma per domani, a chiarirle.

NELL’ABITAZIONE del tuderte i due, secondo quando appreso dagli investigatori che stanno cercando di fare luce sull’accaduto, si erano recati la sera prima insieme e lì avevano poi trascorso la nottata. A dare l’allarme nel primo pomeriggio di sabato è stato il ragazzo quando si è accorto che la sua amica non dava più segni di vita. La giovane era conosciuta come tossicodipendente e questo tra le ipotesi avanzate dagli investigatori si è fatta strada anche quella del decesso da overdose. Nell’appartamento in cui è morta la giovane però non è stata trovata alcuna traccia del consumo di droghe. E inoltre sul corpo della vittima, ad una prima ricognizione, non sarebbero stati riscontrati segni di violenza.

CHE LA MORTE possa essere legata in qualche modo allo stupro subito giorni fa nel parcheggio del locale di Bastia e per il quale è finito in carcere un quarantenne di Cannara, sembra invece meno probabile, anche se al momento nessuna ipotesi viene esclusa. In quella drammatica circostanza ad allertare i carabinieri, giunti nelle vicinanze della discoteca per soccorrere un’altra giovane in forte stato di ebbrezza che non riusciva a stare in piedi, era stato un ragazzo che aveva raccontato di aver udito grida e lamenti provenire dal parcheggio vicino. La pattuglia del Radiomobile, mentre un’ambulanza del 118 portava la prima giovane (poi risultata amica della poverina morta sabato a Todi) all’ospedale di Assisi, si era così mossa tempestivamente cogliendo sul fatto un uomo mentre ancora costringeva a terra la ragazza.

I CARABINIERI avevano sorpreso l’aggressore, in forte stato di alterazione, mentre stava abusando sessualmente della donna, seminuda, con le calze strappate e con diverse ferite sanguinanti sia alla testa che nelle parti intime. Il quarantenne di Cannara, che all’inizio aveva provato a negare la violenza sostenendo che la ragazza era consenziente,«sbugiardato» poi anche dalle affermazioni dei medici prontamente intervenuti a soccorrere la poveretta, era così finito in carcere con l’accusa di stupro. Agli accertamenti è poi risultato essere persona già nota alle forze dell’ordine per reati di spaccio e un passato da tossicodipendente. 

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