Il comitato “Bastia città della creatività” si struttura con un magazine on line e con un programma di incontri pubblici. Il primo numero è interamene dedicato a Piazza Mazzini. 

Il 28 ottobre scorso si è conclusa con il consiglio comunale aperto la discussione pubblica sul rifacimento di Piazza Mazzini che aveva sollevato il “Comitato Bastia Città della Creatività” per tentare di modificare gli intenti del progetto voluto dalla giunta, raccogliendo oltre 200 firme con una specifica petizione. Ovviamente la proposta è stata rifiutata e dopo quella data sono seguite, schermaglie a mezzo stampa che si sono spente nel giro di tre giorni. Da allora è calato il silenzio sulla vicenda, archiviata nelle procedure tecniche di realizzazione di competenza degli amministratori e dei tecnici.

Da questo prevedibile processo, i promotori del comitato hanno voluto astenersi e invece di bruciare nella fulminea e sterile polemica una così importante questione, che oltrepassa il semplice tema piazza, hanno voluto impegnarsi per proporre un cambio di passo che qui ora viene presentato.

Nasce quindi da quel comitato “Progetto Bastia”: magazine online, incontri pubblici, dibattiti, iniziative di confronto e proposta sui temi della città, in un momento storico in cui lo scambio di idee e la costruzione di una visione di prospettiva sono totalmente assenti.

Si occuperà di Cultura, Economia, Patrimonio naturalistico, Politica, Scuola e formazione, Società, Turismo, Urbanistica e di tutto ciò che c’è e potrebbe esserci nel perimetro geografico della città come rappresentato nel logo.

È stato annunciato nei mesi scorsi il corposo programma di lavori pubblici finanziati con fondi nazionali (p.za Mazzini, v. Roma, v. le Giontella, Arco di S. Angelo, Palazzetto dello Sport, ex bagni pubblici v. della Rocca e altro) che sono destinati a cambiare il volto della città per i prossimi decenni. Si può definire l’intervento nel suo complesso epocale: risale infatti ad oltre trenta anni fa l’attuale pavimentazione di piazza Mazzini.

Se oggi un cittadino interessato al proprio ambiente di vita volesse avere informazioni, approfondire i progetti proposti dall’amministrazione, capire, laddove ci fossero, le diverse vedute sui progetti per al fine trarne un personale giudizio, dove potrebbe reperire tutto ciò?  

La consuetudine ci dice che a questo scopo vengono organizzate “assemblee partecipate” nelle quali la cittadinanza dovrebbe costruirsi un proprio giudizio in un lasso ridotto di tempo, laddove i decisori hanno invece impiegato mesi per l’elaborazione del proprio.

Questo a tutti gli effetti configura la cosa come comunicazione di un già deciso e non come contributo collettivo su una decisione da prendere.

Sta qui la differenza tra democrazia dichiarata e democrazia praticata

Il sito web di Progetto Bastia rappresenta uno spazio di contenuti e confronto aperto su temi della città, organizzato, facilmente reperibile, permanente e sempre accessibile senza faticose ricerche.

Progetto Bastia è anche e soprattutto la formulazione di una propria proposta sulla base delle informazioni e ricerche rese disponibili per tutti.

È con questi intenti che il primo numero riprende il tema di piazza Mazzini niente affatto da archiviare.

I promotori

Paolo Ansideri, Giampiero Bianchi, Clotilde Ceccomori, Ermanno Spoto

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