Il Tar la respinto le richieste delle aziende: chiedevano l’annullamento dell’ordinanza del sindaco
BASTIA UMBRA Il Tribunale amministrativo regionale dell’Umbria ha rigettato il ricorso proposto da La. Sofi. s.r.l., e Automatic Service s.r.l., con cui si chiedeva l’annullamento dell’ordinanza del sindaco di Bastia Umbra dell’agosto 2017 che disciplinava, riducendoli, «gli orari di esercizio delle sale giochi e degli esercizi autorizzati …». Il TAR, presieduto da Raffaele Potenza, ha respinto il ricorso ritenendolo privo di ogni fondamento. Tra le
motivazioni il Tribunale ha citato il parere dell’USL che ha valutato positivamente l’Ordinanza in quanto riscontra che nel periodo successivo al 2017 i casi di conclamata ludopatia sono diminuiti nel territorio comunale di Bastia, dove peraltro è calato anche l’importo medio delle giocate pro-capite in modo evidente: nel 2017 era pari a 2121 euro, sceso nel 2020 a 1.550 euro. L’ordinanza fu firmata dall’allora sindaco Stefano Ansideri, che aveva richiesto e ottenuto il parere favorevole del Consiglio comunale. Il Comune è stato rappresentato in giudizio dell’avvocato Mario Rampini. Il sindaco Paola Lungarotti ha espresso in una nota la soddisfazione dell’amministrazione comunale. «E’ una sentenza molto positiva – ha dichiarato l’ex sindaco Ansideri (foto) –. Un importante riconoscimento del mio impegno di amministratore pubblico contro gli effetti devastanti della ludopatia. All’indomani del mio insediamento in Comune (2009) decisi subito di smantellare le slot machine dai centri sociali e nel 2010 organizzai un incontro con il giudice Bellocchi, allora presidente dell’associazione anti-usura, per un confronto pubblico su delicati problemi sociali». m.s.

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